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Aziende & Territorio

Terre del Barolo, ricavi per 22 milioni e svolta green: "Così il vino torna al suo valore sociale"

Bilancio record per la cooperativa fra Parco Agrisolare, investimenti e una scultura per chi lavora in vigna

Terre del Barolo, utili in crescita e svolta green: la cooperativa che tiene unita la Langa

Saper valorizzare il territorio, vivere la tradizione, sostenerne la comunità. Dal 1958, Cantina Terre del Barolo ha costruito su questi assi un modello cooperativo capace di tenere insieme soci, qualità del vino, ambiente e lavoro. Un equilibrio che, anche nell’ultimo esercizio, ha dato frutti tangibili e che sarà al centro dell’assemblea dei soci di domenica 11 gennaio.

Bilancio: ricavi vicino ai 22 milioni e utile in progresso
L’esercizio chiuso ad agosto 2025 conferma un trend brillante. “Il fatturato si è nuovamente attestato non lontano dalla soglia record dei 22 milioni di euro, in aumento di oltre l’8% sull’anno precedente, con utile netto a 2,7 milioni”, spiega il direttore Stefano Pesci al Corriere di Alba, ricordando che il risultato supera i 2,3 milioni dell’anno precedente. Numeri in controtendenza in un comparto che ha patito volatilità e incertezze.



Un mercato difficile: il valore sociale del vino
“È stato un anno complicato: dazi americani, guerre che insanguinano il mondo, campagne salutiste contro il vino, inflazione e valute estere deboli rispetto all’euro”, sottolinea Pesci. In questo scenario, la cantina rivendica un’idea di consumo responsabile che restituisca al vino il suo ruolo sociale: convivialità, incontri, comunità. Un antidoto sobrio all’individualismo.



Investimenti e sostenibilità: il "Parco Agrisolare"
La traiettoria di crescita passa da investimenti mirati e misurabili. Su tutti, il “Parco Agrisolare” completato nell’ultimo anno: un impianto fotovoltaico con sistemi di accumulo che garantirà ampia autonomia energetica anche con poco sole o di notte. “Operiamo in un territorio patrimonio dell’Umanità: dalla vigna alla cantina, la sostenibilità ambientale non è uno slogan, è prassi quotidiana”, aggiunge il direttore.



Persone e vigne: una squadra per non perdere i filari
La cooperativa rimette al centro i soci conferenti. È nata una squadra di dipendenti dedicata ai lavori in vigneto, capace di supportare le attività manuali e, quando necessario, di condurre i filari di soci anziani o senza ricambio generazionale, evitando che parcelle storiche escano dall’alveo cooperativo. Un presidio concreto contro lo spopolamento agricolo.



Un omaggio a chi lavora la terra
“Il lavoro nei vigneti è la base della nostra cooperativa”, afferma il presidente Paolo Boffa. Per questo la cantina ha inaugurato una scultura alla confluenza delle strade della zona del Barolo, un segno visibile di gratitudine verso i lavoratori che, da tutto il mondo, aiutano a preservare colline e vigne delle Langhe.



Accordo fino al 2028
L’attenzione alle persone vale anche per chi opera in cantina: con le rappresentanze sindacali è stato firmato un accordo fino al 2028 che incentiva l’impegno verso standard di qualità elevati. Una scelta coerente con i risultati ottenuti e con la volontà di consolidarli nel tempo.

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