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Il progetto

Un futuro del fitness “smart” nel Motovelodromo Coppi, lavori per altri 18 mesi

Un restauro sostenibile per la valorizzazione a tutto tondo dell'area: FI "anche il Comune faccia la sua parte"

Un futuro del fitness “smart” nel Motovelodromo Coppi, lavori per altri 18 mesi

Prospettive sempre più verdi e smart per il più che centenario Motovelodromo Fausto Coppi di corso Casale 144. Riattivato e in via di rifunzionalizzazione dal febbraio 2021, da quando, dopo anni di abbandono, la sua superficie è stata concessa - per una durata sessantennale - a una società privata che le ha ridato vita, prevedendo 8 campi da padel, 4 da beach volley e beach tennis, una bike cave per la simulazione del ciclismo indoor, un pump track, piscina, solarium e pure un centro medicale sportivo, oltre allo storico anello ciclistico.

Uno dei campi da padel del motovelodromo

I nuovi interventi - per un edificio che oltre ad essere simbolo della città, oggi è anche di grande attrattiva per gli amanti dello sport - prevederanno il restauro conservativo delle tribune - nord, sud e tribuna stampa - coperte da una terrazza fruibile affacciata sul fiume, la creazione di scale di collegamento tra la tribuna nord e la piscina, per migliorarne l’accessibilità, e la permeabilizzazione del parcheggio. Il tutto per oneri in capo alla Città di circa 70mila euro e 18 mesi di lavori aggiuntivi (portando la conclusione degli interventi sull’edificio almeno a metà 2026, dall’iniziale termine previsto di fine 2025).

Le tribune prima e dopo i lavori del 2021

«Qui il vantaggio pubblico è una concessione indiscutibilmente fruttuosa per la Città», aveva spiegato l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni in Sala Orologio, in sede di approvazione dei lavori.

E alla Città infatti oggi viene chiesto - tramite mozione FI - di farsi carico del miglioramento della mobilità circostante: «ci sarà un nuovo flusso di gente ed eventi, anche noi dobbiamo risultare capaci di far fronte alle esigenze della zona. Ad esempio potenziando gli attraversamenti pedonali, o il trasporto pubblico», ha spiegato la consigliera Federica Scanderebech - FI - in Consiglio.

«Si tratterà di interventi conservativi, che rinunciano ad un’ulteriore cementificazione dello stabile, sfruttando il più possibile gli impianti preesistenti», ha poi precisato l’architetto Armando Baietto, cui è stato affidato il progetto. 

«La nostra idea era recuperare l’impianto originario valorizzando l’impronta degli edifici dell’architetto fondatore Ballatore di Rosana, approccio appoggiato dalla Soprintendenza, che ci permette di avere nuovi volumi all’interno della sagoma originaria», ha continuato Baietto.

Il progetto, così, si ripromette di fondere cura e rispetto della storica funzione dell’edificio, con spazi per lo sport più efficienti ed inclusivi, capaci di attrarre una platea sempre più vasta di sportivi. Tanto da spingere a ripensare anche il contesto circostante, con l’ipotesi di una nuova sperimentazione pedonale su via Castiglione, da cui si può accedere a nord e sud del Motovedromo.

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