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Dormitorio a cielo aperto sotto i portici del centro: «Questa ormai è zona franca»

Sei mesi fa un esposto di commercianti e cittadini ma la situazione non è migliorata

Dormitorio a cielo aperto sotto i portici del centro: «Questa ormai è zona franca»

Dormitorio a cielo aperto sotto i portici del centro: «Questa ormai è zona franca»

Una distesa di sacchi a pelo, coperte, materassi di fortuna. Un dormitorio a cielo aperto, oltretutto pericoloso per gli sfortunati senzatetto che lo "abitano" in queste gelide notti di dicembre. 

Sono le tristi condizioni dei portici di corso Vinzaglio e di corso Vittorio Emanuele II, nelle foto di Grazia Poggio Sartori, consigliera di Fratelli d'Italia in Circoscrizione 1, scattate a sei mesi di distanza dall'esposto dell'Unione Nazionale Consumatori che già denunciava il degrado della zona e che, evidentemente, è rimasto inascoltato. «I portici sono, di fatto, una zona franca in cui l’ordine e il decoro pubblico hanno lasciato spazio all’inciviltà - attacca Poggio Sartori -. Rifugio di sbandati, di mendicanti e parcheggiatori abusivi aggressivi, dormitorio e latrina per senzatetto, non manca nulla all’appello del degrado. Unici assenti ingiustificati il Comune di Torino e la Circoscrizione 1 che, di fatto, non danno risposte concrete». 

«Nemmeno l'esposto di residenti, commercianti e studi professionali presentato 6 mesi fa ha sbloccato la situazione - rincara la consigliera - è rimasto lettera morta. In fondo, finché sono i cittadini e i commercianti, a loro spese, a togliere urina ed escrementi, a disinfettare ripetutamente l'area e a ripagare i frequenti danni provocati, è probabile che per Palazzo Civico quanto descritto sia un falso problema. Lo stesso assessore Rosatelli, interpellato sul tema, ha ammesso che solo in casi estremi, ovvero qualora vengano ravvisate situazioni di rischio o di pericolo, gli operatori richiedono l’intervento dei servizi preposti all’emergenza sanitaria e all’ordine pubblico». La richiesta è chiara: «L’intervento di polizia municipale ed Amiat deve essere quotidiano in ottica di ripristino dell’ordine pubblico e di un livello minimo di igiene e decoro urbano. Non solo, gli interventi sociali rispetto a queste persone non possono limitarsi a un approccio passivo: il diritto a vivere di espedienti e improvvisazione non può mai travalicare quello, in capo a cittadini, commercianti e professionisti, di condurre una vita libera e sicura, sia di giorno che di notte». 

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