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28 Dicembre 2024 - 11:25
La campagna promossa dai carabinieri con il Cottini in occasione del 25 novembre
Le denunce sotto la Mole sono tantissime, ben 831. E siccome i giorni dell’anno sono 365, stiamo parlando di più di due denunce (il numero comprende sia le denunce sporte che le denunce a piede libero) ogni giorno. Ma gli arresti a Torino nel corso dell’anno sono pochissimi, appena 53. Vale a dire, che per quindici soggetti presunti molestatori che vengono denunciati, uno soltanto finisce in manette. Sono i dati (forniti dal Comando provinciale dei carabinieri il 25 novembre, dunque in un mese qualche piccolo “aggiustamento” ci sarà stato) che emergono in riferimento al 2024 che sta per terminare sul fronte della violenza di genere. Dati non proprio confortanti, visto che gli arresti corrispondono a poco più del 6 percento.
Delle 831 denunce pervenute al comando dei carabinieri, più della metà riguardano maltrattamenti in famiglia. A seguire, i reati maggiormente denunciati sono atti persecutori, stalking e violenza sessuale. Anche gli arresti e i fermi d’indiziato di delitto, 53 appunto, sono più della metà per maltrattamenti in famiglia e poi atti persecutori, stalking e violenza sessuale. Nel mese di novembre, quello che si avvicina alla Giornata internazionale contro la violenza di genere, l’attività delle forze dell’ordine si intensifica: aumentano le denunce e quindi anche le operazioni. Sono state 51 le denunce ai carabinieri a novembre scorso, così ripartite: 30 per maltrattamenti, 14 per stalking e sette per violenza sessuale. Otto invece gli arresti, di cui cinque per maltrattamenti, due per stalking e uno per violenza sessuale.
L’ultimo arresto per quanto riguarda invece un femminicidio, i carabinieri l’hanno fatto il 23 settembre scorso. Ammanettando Abdelkader Ben Alaya, tunisino di 48 anni che aveva ucciso con un coltello in via Cigna l’ex moglie Nabi Roua, sua connazionale di 34 anni. Un omicidio avvenuto nell’appartamento tra Barriera e Aurora.
Abdelkader Ben Alaya, di professione operaio edile, aveva accoltellato l’ex moglie, casalinga, davanti ai figli di 13 e 12 anni. Poi era uscito di casa per costituirsi, ma aveva trovato una pattuglia dei vigili. «Ho ucciso mia moglie», le sue parole agli agenti. Un delitto che aveva lasciato sgomento il quartiere. Nabi Roua, quel marito violento l’aveva già denunciato mesi prima di morire. E l’uomo aveva anche il braccialetto elettronico. Ma tutto questo non è servito ad evitare il femminicidio.
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