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LA NOTIZIA
28 Dicembre 2024 - 15:07
CHIARA FERRAGNI
Chiara Ferragni ha annunciato di aver siglato un accordo con il Codacons, l'associazione che tutela i diritti dei consumatori. In base a questo accordo, l'influencer si impegna a risarcire i consumatori che si sono sentiti ingannati dall'acquisto del pandoro "Pink Christmas" e dalle sue uova di Pasqua “solidali”. Oltre al risarcimento, Ferragni donerà 200.000 euro a un ente che sostiene le donne vittime di violenza, e, in cambio, il Codacons ritirerà la querela presentata nei suoi confronti. L'accordo, sebbene rappresenti un passo importante per Ferragni, arriva in un contesto di polemiche legate alla sua immagine pubblica. La vicenda ha infatti sollevato dubbi sull’effettiva destinazione benefica di alcuni dei suoi prodotti, venduti come solidali ma con prezzi maggiorati, suscitando le ire di molti consumatori e delle associazioni di difesa dei diritti.
L'inchiesta che coinvolge Ferragni riguarda presunti casi di pubblicità ingannevole, legati a vendite di prodotti con fini dichiaratamente benefici, ma che, secondo l'accusa, non avrebbero rispettato le promesse fatte ai consumatori. Tra il 2021 e il 2022, l'influencer aveva lanciato una linea di pandori e uova di Pasqua, dichiarando che parte dei ricavi sarebbe stata destinata all'ospedale Regina Margherita di Torino. Tuttavia, la procura di Milano ha scoperto che la donazione benefica era stata effettuata dalla Balocco, la marca che produceva il pandoro, e non dai guadagni derivanti dalle vendite dei prodotti, come inizialmente annunciato.
L'accordo tra Ferragni e Codacons si propone quindi di mettere un punto alle vertenze legali in corso. Nella nota congiunta, le due parti hanno sottolineato che l’intesa ha la finalità di "guardare positivamente al futuro", in un clima di collaborazione. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha espresso soddisfazione per l'accordo raggiunto, sottolineando che la donazione sarà di concreto aiuto a “donne più fragili”. La querela, che inizialmente vedeva Ferragni accusata di truffa aggravata, è ora ritirata, ma rimangono da chiarire le eventuali ripercussioni sull'inchiesta della procura.
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