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La crisi dell'auto
03 Gennaio 2025 - 12:50
E ora Stellantis uccide l’indotto
Fiat torna indietro di 70 anni. Nell'anno della celebrazione dei 125 anni dalla fondazione di Fiat, la produzione di Stellantis in Italia è arrivata ai livelli del 1956, con un picco del -70% a Mirafiori in pochi mesi. Dopo i dati delle immatricolazioni, ora è il report della Cisl sugli stabilimenti italiani, presentata questa mattina, 3 gennaio, che fotografa la situazione.
A livello nazionale, Stellantis non è riuscita a raggiungere neppure i 500mila veicoli prodotti, ossia 475.089 veicoli, un numero ben al di sotto delle previsioni. Per le autovetture il crollo è stato di oltre il 46%, con 283.090 unità e "per trovare un dato così basso bisogna spostare le lancette al 1956" annotano dal sindacato. Come sottolineato da Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-CISL, la situazione è critica e la cassa integrazione ha coinvolto numerosi stabilimenti. In particolare, circa il 40% dei lavoratori sulla linea BEV di Mirafiori ha dovuto ricorrere agli ammortizzatori sociali, con un ricorso massiccio alla cassa integrazione anche per 1.200 dipendenti di Maserati.
Nel corso del 2024, lo stabilimento torinese è rimasto fermo per oltre 100 giornate lavorative - parlando in particolare delle Carrozzerie - e ha visto una produzione che si è fermata a meno di 26mila veicoli, segnando una riduzione drammatica del 70% rispetto all’anno precedente, quando i numeri si erano avvicinati a 86mila unità.
Poi, a livello globale, il vero campanello d'allarme riguarda il marchio Maserati, la cui produzione è crollata drasticamente a soli 2.250 veicoli, con una riduzione del 74%. Questo calo si inserisce in un contesto già critico: a Mirafiori si è registrato il dato peggiore dal 2019, quando la produzione era stata inferiore a 20mila unità, ma con volumi complessivi sensibilmente più bassi.
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