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LA NOTIZIA
09 Gennaio 2025 - 13:53
In via Ravenna 12, a Torino, è stato inaugurato un innovativo progetto di housing sociale destinato a persone anziane parzialmente autosufficienti. Si tratta di un luogo pensato per garantire loro una vita il più possibile autonoma, indipendente e con la possibilità di mantenere relazioni sociali, in un contesto che coniuga servizi sociali, sanitari e di supporto alla comunità.
Il progetto, realizzato dall’associazione Asili Notturni Umberto I° in collaborazione con la Fondazione Azimut, ha ricevuto un significativo finanziamento di 630mila euro dalla Città di Torino, nell’ambito della missione 5 del PNRR, destinata a investimenti per l’inclusione e la coesione sociale. La ristrutturazione dei bassi fabbricati dismessi tra via Ravenna e via Salerno ha dato vita a otto appartamenti arredati con cucina e servizi, una palestra fisioterapica, un ambulatorio medico e spazi comuni per la socialità degli ospiti. Sergio Rosso, presidente dell'associazione Asili Notturni, ha sottolineato come il progetto rappresenti una risposta concreta alla solitudine e alle difficoltà che molti anziani si trovano ad affrontare, in particolare quelli senza una rete familiare. «Vogliamo che qui le persone non trovino solo una casa, ma anche un luogo dove sentirsi parte di una comunità», ha dichiarato.
La presenza quotidiana del personale di assistenza assicura il monitoraggio delle condizioni di salute degli ospiti, offrendo supporto per attività quotidiane come la preparazione dei pasti, la pulizia e la lavanderia, nonché per l'accesso ai servizi locali e la consegna dei farmaci. In occasione dell'inaugurazione, è stata anche inaugurata una mostra fotografica intitolata "In...visibili", curata dal volontario degli Asili Notturni Marcello de Benedetto e dal fotogiornalista Daniele Solavaggione. La mostra raccoglie una quarantina di scatti che raccontano la quotidianità di chi vive per strada e di chi, come gli operatori delle strutture sociali, offre un rifugio sicuro a chi ne ha bisogno.
Alla cerimonia di apertura hanno partecipato numerose figure istituzionali «Sono molto emozionato» ha commentato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, «quando sono stato eletto, questo posto era un cumulo di macerie, e vederlo trasformato così in due anni è motivo di fortissimo orgoglio». Il sindaco ha anche parlato della crescente percentuale di anziani nella città, che nel 2022 rappresentavano il 4% della popolazione, mentre oggi sono arrivati al 10%. «L'unica soluzione all'inverno demografico è l'immigrazione: Torino è una città d'immigrati da sempre, quanti napoletani ad esempio ci sono in questa stanza?», ha scherzato, provocando una reazione tra alcuni presenti. «Beh, napoletani e meridionali hanno portato pizza e tradizione italiana, non il velo e le moschee in periferia», ha commentato qualcuno tra il pubblico.
Presenti anche Daniela Rodia, consigliera della Lega per la Circoscrizione 7, e Patrizia Alessi, capogruppo di Fratelli d'Italia nella stessa circoscrizione, che hanno espresso apprezzamento per l'iniziativa, pur sottolineando la necessità di progetti di più ampio respiro per la zona Aurora, spesso al centro di discussioni su sicurezza e degrado. «Questo posto è una luce per il quartiere, ma non deve restare un’oasi nel deserto», hanno dichiarato.
Il tema della sicurezza e delle politiche urbane è stato ripreso anche durante un acceso scambio di opinioni tra il sindaco Lo Russo e l’assessore regionale Maurizio Marrone riguardo al Daspo Urbano. Lo Russo ha definito la proposta della destra come «una foglia di fico» e ha affermato di non voler «nascondere la polvere sotto il tappeto». Dall’altro lato, Marrone ha difeso la sua proposta, sostenendo che fosse un’iniziativa simile a quella adottata con successo a Milano. La discussione ha messo in evidenza le differenti visioni politiche riguardo alla gestione della sicurezza e del decoro urbano.
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