Cerca

tasse

Imu, il Comune di Torino a caccia dei furbetti. In due anni incassi saliti del 30%

I controlli sono stati affinati grazie alle verifiche incrociate dei dati: «E si può fare ancora meglio»

Imu, il Comune di Torino a caccia dei furbetti. In due anni incassi saliti del 30%

Tempi duri per i "furbetti" dell'Imu. Il Comune di Torino ha infatti aumentato i controlli su chi non versa la tassa, aumentando di circa il 30% gli incassi nel giro di appena un paio di anni.

Il versamento dell’Imposta municipale unica, ovvero del tributo che deve pagare chiunque possegga immobili, aree fabbricabili e/o terreni che non siano le proprie abitazioni principali e non siano considerate “di lusso”, si sa, può essere oneroso. Come onerosa è pure l’attività di verifica in capo al Comune degli effettivi adempimenti dei cittadini. Trattandosi di una vera e propria “autoliquidazione”, cioè, il Comune non è tenuto - né potrebbe oggi con gli strumenti a sua disposizione - verificare in modo puntuale se sia stata pagata o meno. 

Ma qualcosa sta cambiando, e ne è la riprova il trend positivo degli ultimi due anni: a Torino +30% dal 2022 al 2024 delle riscossioni tramite avvisi di accertamento, che sono passate dai 16 milioni del 2022 ai 18 milioni del 2023, fino ai quasi 22 milioni e mezzo dell’anno appena trascorso. Con le aree edificabili come tipologia di immobile maggiormente soggetta a evasione totale

Merito dell’incrocio dati e della crescente interoperatività dell’operazione. «Ha assunto assoluta centralità l'integrazione dei dati catastali con le basi dati sia interne che esterne all’Ente che attengono agli immobili territoriali», ha spiegato infatti l’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli nell’ultimo, turbolento, consiglio comunale dello scorso lunedì pomeriggio.

«I controlli incrociano le informazioni per individuare gli immobili registrati in catasto ma non presenti nel database Imu, quelli accatastati in categoria F, per cui non risulti un’imposta per area fabbricabile versata, gli immobili esenti da Imu in quanto prima casa in cui non si dimora di solito, le utenze di energia elettrica, gas, i contratti di locazione, attraverso la consultazione del portale Siatel - Punto fisco, gestito dall’Agenzia delle Entrate (il Sistema interscambio anagrafe tributarie enti locali, che consente lo scambio attivo di informazioni fra Amministrazione pubblica centrale e locale, nda), gli immobili a destinazione pubblica se effettivamente occupati da enti del terzo settore o adibiti ad esercizi di culto, le aree edificabili fittiziamente dichiarate come aree di coltivazione diretta, gli immobili fittiziamente dichiarati fabbricati rurali abitativi - A6 - o strumentali - D10 -», ha poi precisato. Il che vuol dire, in sostanza, che seppure una verifica a tappeto non sia possibile, la stretta sui controlli ha dato i suoi frutti

«E se riuscissimo ad affinare le ricerche, magari - ha aggiunto il consigliere in quota Lega Giuseppe Catizone - il denaro incassato sarebbe anche di più e aumenteremmo le risorse a nostra disposizione», ha commentato auspicando all'utilizzo di un’unica piattaforma target, “condivisa” con l’Agenzia delle Entrate

«Aggiorneremo costantemente i dati per avere una conoscenza complessiva della posizione tributaria dei contribuenti. Di contro abbiamo avviato un dialogo con il Governo per aumentare il limite massimo di rateazione a 36 mesi (dai 24 correnti) e agevolarli», ha concluso Nardelli.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.