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L'INTERVISTA

Maurizio Pedrini: ecco l'uomo che si prepara a rivoluzionare le case popolari

«Sono il presidente di tutti, gli inquilini non hanno colore politico»

Maurizio Pedrini: ecco l'uomo che si prepara a rivoluzionare le case popolari

MAURIZIO PEDRINI

Maurizio Pedrini è il nuovo presidente dell'ATC, l'agenzia territoriale per la casa del Piemonte Centrale. Classe 1972, laureato in Giurisprudenza, Pedrini è stato per diversi d’anni giurista d’impresa in ambito amministrativo e bancario, prima di essere nominato, nel 2020, presidente e amministratore delegato della società in house di Atc Case, dove ha promosso lo sviluppo di servizi digitali e curato progetti di innovazione sociale riferiti all’edilizia sociale. Ora si prepara a rivoluzionare la gestione delle case popolari, con la consapevolezza di aver davanti a sè un lungo e per nulla semplice percorso; tuttavia, il presidente è piuttosto ottimista.

Pedrini infatti è già al lavoro su una serie di iniziative che segneranno questo nuovo capitolo per l’Ente e per gli inquilini: tra i primi punti su cui si concentra l’attenzione del nuovo presidente ci sono le graduatorie per l’assegnazione degli alloggi. «Le graduatorie sono gestite dal Comune – ha spiegato Pedrini – ma noi dal canto nostro puntiamo sull’auto recupero. Sfruttare questa possibilità permetterà a tanti di accedere alla casa, scorporando poi le spese sostenute dai bollettini mensili». L'autorecupero è una possibilità prevista per tutti coloro che sono in graduatoria per l'assegnazione di una casa popolare. Il bando individua una serie di alloggi non assegnabili perché bisognosi di interventi di manutenzione. Chi è già in graduatoria potrà partecipare chiedendo di farsi carico personalmente dei lavori per uno degli appartamenti in elenco (con interventi precedentemente individuati che vanno dalla sostituzione dei sanitari alla verifica dell’impianto elettrico e del gas) fino ad un importo massimo di 7mila euro, che gli verranno successivamente rimborsati. I lavori devono essere eseguiti esclusivamente da imprese e/o da imprenditori abilitati. Non sono mancate le domande su temi delicati come gli sgomberi e la legalità. «La legalità è il primo diritto sociale. In assenza di questa la prepotenza di alcuni prevarica sui fragili. Sul fronte delle occupazioni si va avanti con risposte efficienti e rafforzando la vicinanza a quelli che sono i nostri inquilini», ha dichiarato il nuovo presidente, lasciando intendere l’intenzione di proseguire con misure concrete per garantire la sicurezza per chi vive negli alloggi popolari.

Un altro tema che il nuovo presidente ha voluto affrontare è la credibilità e il rapporto con gli inquilini, dalla fiducia reciproca alla presenza istituzionale nei cortili «Negli ultimi anni sono cambiati i nuclei che vivono negli appartamenti di edilizia pubblica. Le famiglie prima erano più numerose, ora sono nuclei più piccoli. Tanti con lavori e guadagni precari. Il panorama degli inquilini è cambiato e a mio parere l’Ente si era un po’ ritirato dai territori», ha osservato Pedrini che ha sottolineato poco dopo l'importanza di un ritorno “fisico” sul territorio: «La nostra intenzione è quella di tornare tra la gente, nelle case, presenti sul posto: puntiamo a stimolare nuovi rapporti positivi tra comitati degli inquilini e i residenti». In molti si chiedono se la presenza di Pedrini, esponente di Fratelli d’Italia, alla guida dell’ATC rappresenti un rafforzamento sinergico con le politiche già messe in campo dall’assessore regionale per le politiche alla Casa, Maurizio Marrone, appartenente allo stesso partito. Il nuovo presidente ha risposto con chiarezza: «L’assessore è molto presente e sta facendo un gran lavoro sul tema della Casa. Io personalmente vorrei tenere fuori la politica dal ruolo amministrativo: sono il presidente di tutti, gli inquilini non hanno colore politico».

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