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Lavoro
20 Gennaio 2025 - 06:30
Ha incassato oltre 10 miliardi di euro nel 2024 eppure chiude la fabbrica, mandando a casa i lavoratori. È il caso, persino paradossale, della Barry Callebaut, multinazionale svizzero-belga del cioccolato con sede principale in Svizzera, che in Piemonte ha uno stabilimento a Intra. Ossia, quello che chiuderà i battenti a breve. E oggi, in Regione, si tenta una difficile mediazione per il salvataggio dei lavoratori mentre in fabbrica scatta lo sciopero.
Come detto, la Barry Callabaut è una multinazionale del cioccolato industriale, con stabilimenti in tutto il mondo. Nonostante una flessione nelle vendite, nell'anno appena passato il gruppo ha chiuso un bilancio fortemente in attivo, con una crescita del 22%, legata a quanto pare all'aumento dei costi delle materie prime riversati sui consumatori.
Lo stabilimento di Intra, in provincia di Verbania, non è considerato in crisi ma il board ne ha deciso la chiusura e la vendita - c'è uno studio di intermediazione incaricato - per via della logistica. Ossia, a detta di Zurigo, la posizione di Intra è scomoda e rende difficili i collegamenti. Nella realtà, già a febbraio 2024 il Gruppo aveva annunciato un piano di riduzione dell'organico del 18%, in tutto il mondo, traducibile in circa 1.500 licenziamenti.

In questi giorni, la multinazionale doveva far partire le lettere di licenziamento collettivo per il centinaio di lavoratori rimasti, lettere per il momento bloccate, in attesa di alcuni incontri istituzionali o più probabilmente per continuare a tenere alta la produzione (almeno fino al 31 marzo, con chiusura stabilita il 30 giugno). Addirittura sarebbero stati ingaggiati alcuni lavoratori interinali, circostanza che per i sindacati sarebbe "sciacallaggio industriale". E oggi, in fabbrica, ci saranno otto ore di sciopero.
Sempre oggi, a mezzogiorno al Grattacielo della Regione, ci sarà un incontro dell'assessore Elena Chiorino con rappresentanti della proprietà e sindacati per individuare possibili soluzioni per la salvaguardia del lavoro. L'unica speranza di salvare la fabbrica è trovare un acquirente, ma alle condizioni di Barry Callebaut: niente produttori di cioccolato, per non ritrovarsi la concorrenza "in casa" (una casa da cui stanno andandosene, però...).
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