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Sul Piemonte l’incubo dei dazi di Trump: a rischio più di 5 miliardi di euro

Rispetto agli Usa, solo Francia e Germania importano più prodotti piemontesi

Sul Piemonte l’incubo dei dazi di Trump: a rischio più di 5 miliardi di euro

Sul Piemonte l’incubo dei dazi di Trump: a rischio più di 5 miliardi di euro

Cinque miliardi di euro. Milione più, milione meno, è la cifra che in questi giorni non fa dormire sonni tranquilli agli industriali piemontesi. A tanto ammonta infatti l’export della nostra regione negli Stati Uniti, su cui incombe la spada di Damocle dei dazi che il neo presidente Usa, Donald Trump, ha ribadito a più riprese di voler inserire sulle merci importate dall’estero.

Secondo i dati di Unioncamere Piemonte più aggiornati, relativi ai primi 9 mesi del 2024, gli Usa assorbono l’8,3% del nostro export e per il Piemonte sono il terzo mercato mondiale, dietro solo a Francia (15,3%) e Germania (13,5%). Da gennaio a settembre l’America ha importato prodotti piemontesi per poco meno di 3,8 miliardi di euro e quindi, in attesa del dato definitivo, la proiezione finale per il 2024 si attesta poco sopra i 5 miliardi. Un dato già in calo (-6,6%) rispetto a quello registrato nel 2023, quando l’export piemontese in Usa toccò quota 5,6 miliardi e sul quale adesso aleggia l’incubo dei dazi che, se entrassero in vigore, rischierebbero di assestare un ulteriore duro colpo alla nostra economia. Anche perché pare difficile, almeno per ora, “sostituire” il mercato statunitense con quello dei paesi in cui invece il nostro export è in netta salita, come Cina (+24.9%), Messico (+13.9%) o Canada (+12.3%). Curiosamente, proprio i tre paesi che, per un motivo o per l’altro, sono finiti nel mirino di Trump in questi primi giorni di presidenza.

A livello nazionale, gli Stati Uniti sono divenuti il secondo sbocco commerciale italiano, dopo aver superato la Francia. Sono ora preceduti solo dalla Germania e assorbono il 10,7% dell’export complessivo italiano. La rilevanza di questo mercato è elevata per molti settori manifatturieri italiani: è poco sopra il 40% per cantieristica e aerospazio, si colloca al 16,4% nella farmaceutica e tra il 12% e il 14% nei mobili, nella meccanica, nei prodotti da costruzioni, nell’alimentare e nelle bevande e nell’automotive.

Insomma, sia a livello nazionale che in Piemonte, pare proprio che occorra sperare nelle telegrafiche risposte che l’altro giorno Trump ha dato a una giornalista che gli chiedeva dei suoi rapporti con la nostra premier e della possibilità di evitare dazi per l’Italia: «Giorgia Meloni mi piace molto. Vediamo che succede». Mai come in questo caso poche parole possono valere molto. In Piemonte, 5 miliardi di euro.

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