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Il caso

Il divieto dei botti ignorato da tutti, ma le multe sono state solo 3

In consiglio comunale la discussione sull’ultimo Capodanno

Parte lo spettacolo dei botti, ma gli animalisti protestano

Stelle filanti, bengala, o semplicemente petardi. Ma i più fantasiosi - a Mirafiori - avevano pure sfruttato - si fa per dire - quel che già c’era a disposizione, dando fuoco a dei cassonetti della differenziata rubati dai vicini. Insomma, tutto si può dire, fuorché i torinesi questo Capodanno siano stati ligi al rispetto del regolamento della Polizia urbana. Nonostante le violazioni dell’articolo 48 ter, comma 3, del regolamento della Polizia urbana di Torino, che fa divieto tassativo di «far esplodere botti o petardi di qualsiasi tipo», tra 30 e 31 dicembre siano state solo 3. «E allora non sarebbe meglio, di buon senso, una deroga generale?», come di consueto il consigliere radicale Silvio Viale non le manda a dire.

Non è, del resto, il primo anno che accade. Neanche questo Capodanno, com'era prevedibie, il divieto ha retto. E il Comune che fa? «Si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità», direbbe De André.

Le tre violazioni accertate dal corpo di Polizia, come comunicato in Sala Rossa dallo stesso assessore alla Sicurezza di Palazzo Civico Marco Porcedda lo scorso lunedì, appaiono, infatti, come una clamorosa resa delle istituzioni sui controlli. Su cui il consigliere +Europa Radicali Silvio Viale infierisce con la verve che lo contraddistingue. «Che cos’avranno dovuto fare i soggetti di queste tre violazioni: lanciare mortaretti ai Vigili costringendoli a fare la multa? Se ci sono state sole tre violazioni vuol dire che c’è stato un liberi tutti», dice, attaccando l’assessore.

Tutto questo al netto, invece, delle deroghe concesse nel corso del 2024. Da quella ormai “tradizionale”, per i festeggiamenti di San Giovanni, per cui i torinesi oggi difficilmente accetterebbero un epilogo differente dagli spettacolari fuochi pirotecnici sul Po, a quella per la celebrazione dell’Antico carnevale del Balon. Infine la deroga prevista per le riprese della pellicola di Sergio Castro “Il cileno”. «Ma a questo punto, perché per il prossimo anno non concediamo una deroga generale, tanto la cittadinanza se la prende!», continua Viale.

Un discorso che continua anche in Circoscrizione 7, che segue a sferzare la Giunta: «il Comune non dà il buon esempio. La città è stata invasa dai fuochi d’artificio. Situazioni simili provocano insicurezza tra i residenti e le misure prese non sono sufficienti», ha sostenuto infatti il consigliere M5S Francesco Lauria. 

«Servirebbe un apparato di vigilanza, di controllo, impensabile, poi - replica il presidente della 7 Luca Deri - possiamo fare finta di non capirlo», conclude.

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