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L'INTERVISTA DELLA SETTIMANA
02 Febbraio 2025 - 09:21
Truffe online: si stima che nel 2022 un milione di italiani ne fosse stato vittima. Oggi, i dati parlano di due milioni e mezzo. Cosa succede, esattamente, e cosa possiamo fare per evitare queste fregature che spesso si trasformano in vere e proprie tragedie? Ne parliamo con Gabriele Del Mese, ceo della start-up torinese Moneyviz, realtà che si occupa di calcoli finanziari per investitori.
Gabriele, quanti tipi di truffe online esistono?
Tante. Principalmente si parla di trading, cryptovalute e bitcoin. Ma ve ne sono anche diverse, legate a meccanismi di spesa attraverso l’iscrizione a piattaforme dove l’utente crede di investire del denaro e invece si ritrova letteralmente truffato.
Quante sono le persone che tu (e il tuo team di lavoro) seguite?
Circa 5000 in tutta Italia. Da noi vengono purtroppo “a giochi fatti”, quando sono già state oggetto di “predatori” che li hanno letteralmente circuiti con promesse di facili investimenti e guadagni. Spesso se ne accorgono, di essere stati ingannati, solo una volta che vogliono ritirare o disporre dei “guadagni” che pensano di aver generaro. Solitamente in quel frangente entra in gioco un qualche finto broker che si mostra interessato ad aiutarli a rientrare del danno, invece vogliono solo infierire...
GABRIELE DEL MESE
Le vittime, chi sono? Come vengono adescate?
Partiamo dal presupposto che le persone sono portate a fidarsi perchè i meccanismi sembrano “favolosamente facili”. Le vittime? Chiunque può cascarci. Sbagliato immaginare soltanto i meno avvezzi alla tecnologia o le persone di mezza età. Anzi. Diciamo che con i giovani i truffaldini si trovano ad avere a che fare con un target meno “fruttuoso” per loro, ma solo perchè i trentenni solitamente hanno meno soldi da parte da investire rispetto a un sessantenne. Meccanismi di ricerca della vittima? Ce ne sono tanti, dalla classica “pesca a strascico” ai contenuti creati ad hoc sui social.
Come quelli che si vedono realizzati da influencer?
Esatto, realizzati per puntare sull’interazione. Pulsantiche ti invitano a cliccare un bottoncino e poi ti ritrovi su un sito o in qualche canale Telegram di qualche fuffa-guru pronto a imbambolarti. E il meccanismo che s’innesca è devastante. Una volta che hanno i tuoi dati, spesso comincia un vero pressing psicologico, contatti via mail o telefono a raffica.
Nessuno vuole rendere ricco qualcuno. Questo va tenuto sempre a mente. E tutte quelle pubblicità, subliminali o meno, che rimandano a gruppi di chat private sono assolutamente da evitare.
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