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IL CASO

Quando un comico porta sul palco di Sanremo il fenomeno degli Hikikomori

Paolo Kessisoglu e la figlia Lunita in un brano che ha commosso gli italiani

Quando un comico porta sul palco di Sanremo il fenomeno degli Hikikomori

Paolo Kessisoglu e la figlia Lunita in un brano che ha commosso gli italiani

Anche questa quarta serata del Festival di Sanremo, dedicata alle cover, vede il comico genovese Paolo Kessisoglu salire sul palco dell'Ariston, ma questa volta in una veste del tutto inedita. Non solo artista, ma anche padre e cantante, al fianco della figlia Lunita, giovane e talentuosa cantautrice e pianista nata nel 2003. Insieme, i due portano una nuova proposta musicale: "Paura di me", un brano inedito che affronta una tematica tanto delicata quanto attuale: l'isolamento delle giovani generazioni. 

Lunita affianca il padre in una performance che va ben oltre l'aspetto musicale, trasformandosi in un vero messaggio sociale. La canzone, che sarà disponibile da oggi su tutte le piattaforme streaming, racconta di un disagio sempre più diffuso tra i giovani: la difficoltà di comunicare, di farsi capire e di trovare un proprio posto nel mondo. Il brano, con parole che toccano le corde più intime, esplora l'isolamento sociale, il senso di smarrimento e la solitudine che molti adolescenti provano, rendendo evidente una frattura generazionale spesso difficile da colmare.

Il testo affronta anche il fenomeno degli hikikomori, termine giapponese che descrive quei giovani che, volontariamente, si ritirano dalla vita sociale, chiudendosi in sé stessi e isolandosi completamente. Questo comportamento, che spesso porta gli adolescenti a rinunciare a ogni interazione sociale, compresa quella con i propri cari, sta diventando sempre più diffuso. Secondo uno studio del CNR, sono circa 50mila i giovani italiani che rientrano in questa categoria, una cifra che evidenzia la gravità di un fenomeno che, purtroppo, sta crescendo. "La pandemia ha fatto da detonatore delle problematiche del mondo giovanile con disturbi dei comportamenti alimentari e varie patologie depressive anche dei ragazzi giovani con agiti suicidari, autolesionismo anche prima di 14 anni e post adolescenza fino a 25" ha detto Kessisoglu. "Questa generazione esprime il suo malessere più della nostra. Bisogna ascoltarli", ha aggiunto dopo l'esibizione.

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