Cerca

Economia & Finanza

Generali, c'è anche Fondazione CRT. Ecco perché

La presidente Anna Maria Poggi e l'attesa delle prossime mosse nel Risiko bancario-assicurativo

La Fondazione CRT e il suo Ruolo nel Futuro di Generali: Una Visione Laica e Strategica

Nel complesso e dinamico scenario della finanza italiana (e torinese), fra un Risiko bancario e l'altro, la Fondazione CRT emerge come un attore chiave, non solo per il suo peso economico, ma anche per l'approccio strategico e "laico" che ha deciso di adottare sotto la guida di Anna Maria Poggi. La giurista, nota per la sua "affiliazione ciellina", ha chiarito che le decisioni della fondazione saranno guidate esclusivamente dal "maggiore interesse per la fondazione stessa", un principio che risuona come un mantra nel mondo degli affari.

IL RUOLO DELLA FONDAZIONE CRT NEL RISIKO BANCARIO
È lo scenario che tratteggia Lo Spiffero, particolarmente attento in questo periodo agli umori dalle parti di Via XX Settembre. La Fondazione CRT, con una partecipazione del 2,15% in UniCredit, è particolarmente attenta alle mosse di Andrea Orcel su Commerzbank e Banco BPM. Tuttavia, è la situazione attorno a Generali che cattura maggiormente l'attenzione. Con l'assemblea di primavera che si avvicina, dove si prevede una contrapposizione tra le liste di Mediobanca e quelle sostenute dai soci Caltagirone e Delfin, la Fondazione CRT si trova in una posizione di potenziale ago della bilancia. Poggi ha dichiarato che la fondazione non prenderà posizioni ideologiche, ma manterrà un "atteggiamento laico e di convenienza".

L'INFLUENZA DEL MEF E LE SFIDE DELLA GOVERNANCE
Nonostante l'approccio dichiarato, è difficile ignorare l'influenza del ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), avverte Lo Spiffero, soprattutto dopo le recenti vicende che hanno coinvolto la fondazione. Le inchieste della magistratura e il presunto "patto occulto" hanno reso più stringente il rapporto con l'autorità di vigilanza, rappresentata dal dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti. Poggi ha sottolineato che la partecipazione della fondazione in Generali è vista come una "partecipazione finanziaria pura", con l'obiettivo di difendere il patrimonio e la governance.



LA VISIONE STRATEGICA DI ANNA MARIA POGGI
Durante il congresso Assiom Forex, Poggi ha ribadito che la difesa del patrimonio e la governance sono i criteri fondamentali per le decisioni della fondazione. "Se ci sono due liste, perché no?" ha dichiarato, suggerendo che la fondazione potrebbe giocare un ruolo decisivo nelle future dinamiche di governance di Generali. Con una partecipazione di poco meno del 2% in Generali, la fondazione "potrebbe effettivamente essere l'ago della bilancia" in una situazione così delicata.



UN NUOVO CAPITOLO PER LA FONDAZIONE CRT
La presenza di Poggi al congresso, assieme alla neosegretaria generale Patrizia Polliotto, segna un nuovo capitolo per la fondazione. Questo "debutto in società" per la coppia di amiche al vertice della terza fondazione italiana sottolinea l'importanza di un approccio strategico e ben ponderato nel panorama finanziario attuale. Ricordando che, parlando di un altro risiko, la Fondazione CRT è alla finestra anche per la partita Banca di Asti, di cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti deve cedere delle quote, in cui il passato presidente Fabrizio Palenzona aveva una intesa per salire oltre il 10%. Poggi ha congelato anche questa parte, in attesa delle mosse altrui (anche Intesa Sanpaolo è spettatore, per la sua partecipazione in Ream SGR).

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.