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Editoria & Business

Salone del Libro, è già guerra dei prezzi: editori contro il Libraccio

Prima grana per gli organizzatori sulla presenza della catena di librerie dell'usato

Salone del Libro, è già guerra dei prezzi: editori contro il Libraccio

Editori contro il Salone del Libro. È una (piccola) bomba a orologeria pronta a esplodere la prima polemica dell’edizione 2025 del Salone del Libro, presentato ieri. Addirittura si stanno profilando - nelle intenzioni - scenari quasi da class action, contro un espositore che minaccia gli incassi degli altri: il Libraccio.

Libraccio è una catena di librerie che si basa molto sull’offerta di testi scontati e fa quello che parecchie librerie - ed editori stessi - hanno da tempo rinunciato a fare: il remainder. Dai bestseller scontati ai titoli fuori catalogo o quasi, persino a quei libri diventati ormai modernariato. E al Salone si presenta da qualche tempo con uno stand che diventa sempre più grande: ora, per il 2025, dovrebbe occupare uno spazio di 350 metri quadri nel Padiglione 1 (dove si spesso si trovano gli editori più piccoli).

Ma qual è il problema? Quello dei prezzi. O, volendo, la «concorrenza sleale». Così la pensano quegli editori che hanno promosso - dopo una serie di incontri con l’organizzazione del Salone stesso e la redazione di un memorandum - una raccolta firme per dire no al Libraccio.

In pratica, si chiede che Libraccio partecipi solo in veste di editore - quale in effetti è - e venda soltanto i propri testi. Al momento non è ben chiaro quanti editori decideranno di sottoscrivere la lettera, dal momento che a fronte di continui mugugni nel panorama editoriale manca spesso il coraggio di mettersi di traverso al “sistema”, ma di certo per il Salone rischia di essere una grana notevole da dirimere. Ancora prima di iniziare.

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