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09 Marzo 2025 - 12:51
Nati senza iride e operati lo stesso giorno: «Io e mio fratello abbiamo scelto il colore dei nostri occhi» (nel riquadro, Giorgia Amato)
Dopo una vita complicata dalle difficoltà alla vista, hanno avuto letteralmente la possibilità di scegliere i loro nuovi occhi. E' quanto capitato a Giorgia Amato, 24 anni, e al fratello Riccardo, 17, operati a febbraio alle Molinette: un intervento chirurgico in contemporanea e senza precedenti per correggere i gravi problemi visivi causati dall'aniridia congenita, una rarissima malattia genetica ereditaria che colpisce una persona su 50-100mila.
La loro condizione comportava l’assenza totale dell’iride associata a gravi alterazioni oculari, tra le quali la cataratta ed un glaucoma progressivo. «Da anni ormai - racconta Giorgia - all'occhio sinistro io ormai non vedevo quasi più nulla. Io lavoro nella ristorazione, in sala ma la malattia era comunque invalidante: basti pensare che ad esempio non ho mai potuto prendere la patente». Per evitare un ulteriore peggioramento irreversibile, il professor Michele Reibaldi, direttore di Oculistica universitaria alla Città della Salute e della Scienza di Torino, coadiuvato dalla sua équipe, ha deciso di operare entrambi i fratelli nello stesso giorno, intervenendo su entrambi gli occhi. «Avevamo sentito tanti pareri - spiega Giorgia - ma mai nessuno ci aveva prospettato una soluzione. A ottobre, quando ci è stato detto di questa operazione, non ci sembrava vero». «In effetti - conferma il professor Michele Reibaldi - gli impianti per il glaucoma e per l'iride sono di ultimissima generazione e sono pochi gli ospedali che dispongono delle strutture adeguate a un intervento simile. Abbiamo proposto un intervento immediato perché purtroppo il glaucoma stava facendo loro dei danni tali da metterne a rischio la vista».
Si è trattato di un triplice intervento rivoluzionario, che ha previsto il trattamento di tre diverse patologie associate: il glaucoma, la rimozione della cataratta giovanile ed infine l’inserimento di un'iride artificiale di ultima generazione.
Questo significa che oltre al recupero della vista, l’intervento ha dato ai due fratelli un’opportunità unica: scegliere il colore dei propri occhi. «Mio fratello ha scelto il verde mentre io ho optato per il marrone. Lo so che per tanti è una scelta assurda - sorride Giorgia - ma a me piacciono gli occhi scuri, sia su di me che sugli altri. Vorrà dire che diventerò la paladina di chi nasce con gli occhi marroni».
Ora entrambi sono in convalescenza: «Ma io vedo già meglio - dice Giorgia - e la vista migliora con il passare dei giorni. Non si sa quante diottrie recupererò ma magari potrò anche prendere la patente». Giorgia e Riccardo hanno anche fatto da "apripista" per tutta la loro famiglia. «La nostra malattia, oltre a Riccardo che è il primo maschio, ha colpito tutte le femmine della nostra famiglia. Ora anche mia mamma sarà operata e le mie zie presto si faranno visitare».
«Un intervento all'avanguardia che ancora una volta dimostra l'eccellenza delle professionalità e delle tecnologie della Città della Salute e della Scienza. Per questo sostengo che la nostra Azienda è un DEA di terzo livello e che può competere con le migliori realtà sanitarie europee» dichiara il commissario, Thomas Schael, menre l'assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, plaude «ai professionisti di Città della Salute e della Scienza per questo intervento così complesso e rischioso. Ai due fratelli un sincero augurio affinchè ora possano vedere la vita e il mondo con occhi nuovi».
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