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IL CASO

"Agenti feriti e mezzi danneggiati, il Cpr è l'unico strumento per difendere i cittadini onesti"

All'indomani dei disordini in corso Brunelleschi, le reazioni di sindacati di polizia e politici

"Agenti feriti e mezzi danneggiati, il Cpr è l'unico strumento per difendere i cittadini onesti"

"Agenti feriti e mezzi danneggiati, il Cpr è l'unico strumento per difendere i cittadini onesti"

All'indomani della riapertura del Cpr - e della manifestazione di protesta dove 200 persone hanno cercato di sfondare un cordone di polizia, insultato le forze del'ordine e lanciato maxi petardi - arriva lo sfogo del sindacato Fsp di Polizia di Stato: "Gli scontro contro la riapertura del Cpr vedono il bilancio di alcuni feriti tra le forze dell'ordine e il danneggiamento di mezzi di servizio. Sono l'ennesima prova che una parte politica vuole strumentalizzare la presenza del Centro solo per attaccare chi governa".

Nei disordini di ieri, infatti, 3 poliziotti sono rimasti feriti con una prognosi di 7 giorni l'uno: è lo stesso segretario generale di Fsp, Luca Pantanella, a comunicarlo. Fsp afferma che i centri per il rimpatrio oggi sono l'unico mezzo per effettuare l'espulsione di persone non regolari "e maggiormente perchè sono stati più volte autori di reati gravi". E ancora: "Bisogna aver il coraggio di dire che i razzisti oggi sono i movimenti dei centri sociali che vogliono la fine della democrazia e del nostro paese vendendosi oggi alla criminalità straniera sul territorio Italiano con la complicità di chi governa la città di Torino, pensando di sanare Askatasuna e preoccupandosi di aprire sportelli per segnalare l’islamofobia invece di tutelare chi soffre e non arriva a fine mese. Il vero razzismo oggi è nei confronti di chi rispetta le leggi e paga le tasse e per gli operatori delle forze dell’ordine che malgrado tutto continuano a fare sempre il loro dovere".

Anche dalla Regione arrivano reazioni forti, con il vicepresidente Elena Chiorino che rivolge "una richiesta chiara alla sinistra che, ancora una volta, soffia sul fuoco della rivolta: dissociatevi senza ambiguità. Difendete lo Stato e prendete le distanze da collettivi che sempre hanno dimostrato di conoscere un solo linguaggio per far valere le proprie posizioni: quello della violenza o dell’intimidazione. Risulta incomprensibile come una certa politica possa schierarsi sistematicamente dalla parte dell’illegalità e mai dalla parte di chi lavora a garantire ordine e rispetto delle leggi”.

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