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Il fatto

Computer rotti a colpi di mazza: assalto agli uffici del servizio sociale

Un uomo si è intrufolato e ha devastato il centro, il segretario Farina: «Il Comune deve agire subito»

Computer rotti a colpi di mazza: assalto agli uffici del servizio sociali

Computer rotti, strumenti di lavoro distrutti e anche una pianta riversata a terra. Questo è lo scenario che si è presentato negli uffici del distretto sud-ovest del servizio sociale di via Filadelfia 242, dopo che un individuo, si è intrufolato all'interno della struttura con una mazza, per poi devastare i pian terreno e il primo piano del centro.

Il gesto dell'uomo sarebbe stato scatenato dal dissenso nei confronti dell’operato dei servizi sociali – spesso chiamati ad agire su mandato dell’autorità giudiziaria – ha messo in pericolo la vita del personale in servizio. Solo il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha evitato il peggio. Ma l’episodio, l’ennesimo di una lunga serie, porta alla luce una realtà sempre più allarmante: chi lavora nei servizi sociali è esposto quotidianamente a rischi gravissimi, senza adeguate misure di protezione.

A lanciare un grido d’allarme è la CISL FP del Comune di Torino. Rossano Ciuffi, responsabile di area sociale, denuncia:
«È inaccettabile che i lavoratori operino in un clima di costante pericolo. Servono interventi immediati: chiediamo presìdi fissi delle Forze dell’Ordine durante gli orari di ricevimento e nei momenti più critici».

Sulla stessa linea il segretario Cristiano Farina, che chiede con forza un’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni locali: «La sicurezza non è negoziabile. Il Comune deve agire subito: più personale, nuove strategie e un confronto urgente per rivedere l’organizzazione dei servizi».

Ad aggiungere un punto cruciale è Tiziana Tripodi, segretaria CISL FP, che accende i riflettori sulla componente di genere del problema: «I servizi sociali sono spesso affidati a donne, esposte in prima linea in ambienti ad alto rischio. Serve una risposta concreta: investimenti sulla sicurezza, formazione mirata e supporto psicologico».

La CISL FP non ha dubbi: questi episodi non devono essere minimizzati. E continuerà a lottare, con determinazione, affinché chi ogni giorno si prende cura dei più fragili possa farlo in condizioni di dignità e sicurezza. Perché tutelare i lavoratori pubblici significa difendere il cuore stesso della comunità.

Sull'accaduto è intervenuta anche la UIl: «Situazioni simili non possono più essere tollerate. Nessun lavoratore di un servizio sociale deve rischiare la propria vita nell’esercizio delle proprie funzioni professionali. Non è più accettabile che l’aggressione, sia fisica che verbale, possa essere sottovalutata solo perché è diventata consuetudine all’interno di questi delicatissimi servizi».

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