Cerca

CIRCOSCRIZIONE 3

Commissione (aperta ai cittadini) sull'emergenza rom finisce in bagarre

Tre ore di botta e risposta tra l'assessore e i residenti di zona San Paolo. Ecco com'è andata

Commissione (aperta ai cittadini) sull'emergenza rom finisce in bagarre

Commissione (aperta ai cittadini) sull'emergenza rom finisce in bagarre

Alle 18, la sala della Circoscrizione 3 è gremita: non c'è una sedia libera e i cittadini sono accorsi numerosi per partecipare all'incontro con l'assessore alle Politiche Sociali, Jacopo Rosatelli, e l'assessore alla Sicurezza, Marco Porcedda. Il tema della serata sono le occupazioni dei rom e l'insicurezza nella zona San Paolo, argomento che ha creato un forte dibattito tra i residenti. In prima fila siede anche Ferrante De Benedictis, consigliere comunale di Fratelli d’Italia. La prima notizia, però, è che Porcedda non è presente, e subito l'aria nella sala si fa carica di delusione. I residenti aspettavano da tempo questo incontro per confrontarsi con l'amministrazione. Sono presenti anche la comandante del Risi, Anna Maria Chiarle, e la comandante dei vigili urbani della Circoscrizione 3, ma le voci sono tutte concentrate sulle preoccupazioni dei cittadini. A prendere la parola per primo è un residente di corso Racconigi che denuncia il degrado, la sporcizia e l'insicurezza. «Non mi sento più sicuro a casa mia», afferma, suscitando il consenso delle persone nelle file dietro. La situazione di convivenza con i rom e i senza tetto non è più sostenibile, e l'uomo implora: «Fate qualcosa presto».

Poi è il turno di uno storico negoziante di via Frejus: «Prima hanno occupato un appartamento al 54 di corso Racconigi, poi hanno invaso i marciapiedi», racconta. «Esco di casa e trovo sempre la multipla, i furgoni, il pulmino, mezzi che tutti sappiamo appartengono ai rom. I negozi di via Frejus hanno subito diversi furti. Il supermercato In’s ogni giorno deve cacciare fuori chi cerca di rubare». La sala si scalda ulteriormente, e la tensione cresce. Una residente in via Pragelato, prende la parola e racconta di aver scritto diverse volte alla Circoscrizione senza ricevere risposte soddisfacenti. «A pochi metri dal commissariato ci sono situazioni di degrado inaccettabili. Ma la cosa più grave è che ci sono dei minori. Il più piccolo avrà 3 anni», sottolinea, chiedendo che vengano presi provvedimenti immediati. «Ho 160 firme di negozianti e cittadini. Devo raccoglierne altre?», chiede. Una donna che vive al 54 di corso Racconigi, racconta la sua esperienza: «Per venti giorni sono stati sotto al mio balcone, urinavano, le donne accovacciate, gli uomini si facevano la barba. Hanno rovesciato i bidoni, cercato rame, fatto feste in cortile», prosegue. «Da una famiglia, ora sono in quindici». La situazione in zona è diventata ormai insostenibile: i residenti, ormai esasperati, raccontano episodi sempre più inquietanti, come atti sessuali compiuti in pubblico, all'interno della multipla o dei furgoni, sotto gli occhi dei passanti.

La situazione si estende anche in altre zone come in via Di Nanni, dove i residenti segnalano lattine e bottiglie di vetro rotte, caos e continui disagi causati dagli immigrati che tengono svegli i vicini. Maria, residente in via Bixio, porta delle foto a testimoniare la presenza di tende e accampamenti sotto i portici delle case. «Lo sappiamo», rispondono dall'altro lato del tavolo, ma la risposta lascia ancora più amarezza tra i presenti. Don Fabio, parroco della zona, interviene parlando delle difficoltà che le famiglie locali incontrano nei luoghi di aggregazione e delle effrazioni alle strutture. «Le famiglie non riescono più a vivere serenamente», afferma.

La presidente della Circoscrizione 3, Francesca Troise, annuncia il rifacimento del giardino sopra il mercato coperto. Subito, però, dalla sala si alzano urla: «Verrà rifatto per gli zingari!». La consigliera della Lega per la 3, Anna Vadalà, prende la parola e chiede all'assessore Rosatelli di chiarire la differenza nel trattamento tra un nomade in camper, uno in tenda, e un nucleo fragile. Poi si rivolge all'assessore Porcedda, assente, ricordando un'interpellanza sui vigili. «Ho fatto un accesso agli atti e ho trovato un dato bassissimo per quanto riguarda la polizia municipale operativa, uno ogni 2.000 abitanti nella Circoscrizione 3», afferma. «Porcedda mi disse che avrebbero inserito risorse, ma è passato un anno. Quanti vigili operativi ha la Circoscrizione 3?»

Il consigliere Stefano Bolognesi, di Fratelli d’Italia, interviene dicendo: «Avrei preferito che questa commissione fosse stata fatta prima, ma meglio tardi che mai. Mi dispiace leggere sui giornali la richiesta delle sue dimissioni, ma la situazione è critica». Bolognesi continua: «Abbiamo delle ottime forze dell'ordine, ma bisogna applicare la legge». In seguito, Bolognesi porta l’esempio di “Michele”, un clochard noto in zona, recentemente ricoverato, e invita a superare l'idea dei dormitori, proponendo un approccio di reintegrazione. E poi, provoca: «Ci sono strutture come l'ex scuola Pezzani o quella in corso Regina Margherita, ma sembrano abbandonate» dice, riferendosi al Gabrio e ad Askatasuna. Il consigliere del PD, Giuseppe Giove, interviene sottolineando che, oltre alla sicurezza, ci sono anche dinamiche sociali complesse da affrontare. «L’assessore Rosatelli dovrebbe riprogrammare la commissione sull’emergenza abitativa, che è stata saltata il 19 marzo», afferma Giove, dichiarandosi dalla parte dei cittadini presenti, stanchi di non avere una risposta.

Bolognesi e Vadalà in piedi in un momento di bagarre generale

Alla fine, l’assessore Rosatelli prende la parola e cerca di spiegare che l’amministrazione sta cercando di affrontare entrambe le problematiche, ma che è necessario un intervento su più fronti. «Ci muoviamo con un approccio duale. Da un lato, cerchiamo di aiutare chi vive in condizioni difficili, dall’altro lato, lavoriamo con la polizia locale per garantire la sicurezza dei residenti», spiega. Poi parla della difficoltà di trovare soluzioni abitative adeguate, soprattutto dopo lo smantellamento dei campi rom. «Purtroppo, il numero di persone senza dimora cresce», ammette, «e dobbiamo aumentare i posti nelle strutture per accogliere chi ne ha bisogno». In merito alla carenza di forze dell’ordine, Rosatelli cita l’esempio del CPR, dove sono stati destinati molti agenti, lasciando però poche risorse per le zone di degrado.

Al chè la gente comincia a sbuffare «Cosa c'entra il Cpr!» urla una donna. Vadalà fa notare a Rosatelli che molti agenti sono a presidiare i cantieri Tav e lo punzecchia: «A presidiarlo da quelli che sono i suoi elettori, assessore». Rosatelli rilancia «Se avessimo più case, ci sarebbero meno persone in strada», dice. Ma un cittadino, da fondo sala, sbotta: «Le case popolari che c'entrano con i rom?». Rosatelli tenta di rassicurare i cittadini, dicendo che gli interventi sono in corso e che ci sono squadre di educatori che girano - in borghese - per la zona.

Ma la risposta non basta, e i cittadini protestano: «E dei nostri problemi quando vi preoccupate?». La tensione cresce, e quando Rosatelli menziona la possibilità di accedere a fondi europei per risolvere la situazione, la sala scoppia a ridere.  Alla fine, la presidente Troise, stanca, risponde: «Abbiamo un governo nazionale». Ma la frase innesca un’altra bagarre, con i consiglieri Bolognesi e Vadalà in piedi a chiedere spiegazioni, mentre i cittadini gridano.

Alla fine, la comandante dei vigili della 3 interviene per fare il punto: «I mezzi sono tutti assicurati, non possiamo portarli via. Abbiamo segnalato alla procura dei minori per la situazione dei bambini». Ma la sala non è soddisfatta, e i residenti insorgono, ricordando che la Costituzione italiana va rispettata da tutti.

La comandante assicura un presidio quotidiano in corso Racconigi, ma i cittadini ribattono: «Non basta!». Prende parola anche De Benedictis: il consigliere meloniano (che vive nella Circoscrizione 3, ndr) invita le istituzioni a prendere sul serio le preoccupazioni dei cittadini e lancia una proposta «La legge cosiddetta Marrone sul turismo itinerante - per cui se un mezzo staziona per più di 48 ore può essere rimosso -
e poi se non basta il famoso foglio di via. Non voglio fare populismo. Ma se possiamo esercitare la democrazia lo dobbiamo a chi paga le tasse, non ai delinquenti».

La commissione termina dopo 3 ore con la promessa delle istituzioni di prendere in carico la questione con maggiore attenzione e l'invito ai cittadini a continuare a segnalare le situazioni critiche. I cittadini, per nulla soddisfatti, escono dalla sala. Non hanno trovato le risposte che cercavano. Al termine, una dichiarazione di Alberto Pilloni, coordinatore alle Politiche Sociali della 3: «Toni caldi, ma le questioni qui erano due e ben scisse: i cittadini volevano risposte in ambito sicurezza, mentre era presente chi si occupa di sociale». 

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.