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Il fatto

Torino, fermato minivan Uber per scritte pubblicitarie irregolari

Da inizio anno in città emesse 18 sanzioni e individuati 5 conducenti irregolari

Torino, fermato minivan Uber per scritte pubblicitarie irregolari

Ieri giovedì 3 aprile, in corso Svizzera angolo via Pianezza, gli agenti del reparto sicurezza stradale integrata della polizia locale hanno fermato un veicolo Uber, scoprendo irregolarità che hanno portato a una multa significativa.

Durante il controllo, gli agenti hanno riscontrato che il minivan, pur regolarmente adibito al trasporto, presentava vistose scritte pubblicitarie senza la necessaria autorizzazione. Le scritte, che includevano il nome della multinazionale Uber e alcune località di Torino, violavano l'articolo 17 del regolamento comunale patrimoniale. La mancanza di autorizzazione ha comportato una sanzione e l'intimazione a rimuovere le scritte entro cinque giorni.

Oltre alla violazione del regolamento comunale, il veicolo è stato multato anche per il mancato rispetto del codice della strada. Le scritte pubblicitarie, non contenute entro forme geometriche regolari, potevano generare confusione durante la circolazione. Il conducente è stato quindi invitato a presentare il veicolo al reparto sicurezza stradale integrata per verificare l'eliminazione delle scritte abusive, pena la possibile revoca dell'autorizzazione di noleggio con conducente.

L'assessore alla legalità e sicurezza, Marco Porcedda, ha sottolineato l'importanza dei controlli per garantire il rispetto della legalità nel servizio di trasporto pubblico di persone da parte di tutti gli operatori del settore, garantendo una maggior tutela della clientela.

Dall'inizio dell'anno, la polizia locale di Torino ha controllato 62 veicoli di noleggio con conducente, emettendo 18 sanzioni e individuando cinque conducenti abusivi. Sono state effettuate anche 14 segnalazioni a comuni limitrofi per valutare eventuali provvedimenti. Tuttavia, non tutti sono soddisfatti. Un rappresentante dei tassisti ha espresso il suo disappunto, definendo la multa "una presa in giro" e chiedendo una regolamentazione più chiara e uniforme.

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