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Infiltrazioni nella stazione, una pioggia d'acqua su binario e banchina

Altri problemi in una stazione di Torino dopo quelli di Porta Susa, Dora e Madonna di Campagna

Il soffitto della stazione con i segni evidenti delle infiltrazioni d’acqua

Il soffitto della stazione con i segni evidenti delle infiltrazioni d’acqua

Dopo la galleria commerciale di Porta Susa che stenta a decollare e la stazioni della Torino-Ceres (Dora e Madonna di Campagna) abbandonate, proseguono i problemi per le stazioni di Torino. Questa volta, a finire nel mirino dei viaggiatori è Rebaudengo Fossata in quanto - nonostante sia la stazione ferroviaria più “giovane” della città - già si notano evidenti problemi di infiltrazione d’acqua.

A segnalarcelo è il nostro Amico Reporter Francesco che ci ha anche inviato delle eloquenti immagini dell’interno della stazione di via Fossata. «La stazione ferroviaria di Rebaudengo Fossata è entrata in servizio nel 2012, anche grazie ai fondi europei, ma solo dal 2023 sono partiti i lavori di completamento degli ulteriori accessi pedonali dal lato di corso Venezia - ci ricorda il nostro lettore -. Nonostante la struttura sia giovane, sul piano dei binari 4 e 5 l’infiltrazione dell’acqua è quotidiana e quasi costante». Il video girato sui binari in effetti è eloquente: l’infiltrazione è tale che l’acqua scende “a pioggia” così in abbondanza da creare una larga pozzanghera su binari e banchina. «Un problema a cui nessuno sembra voglia mettere una pezza» ribadisce il nostro lettore, che poi evidenzia altri problemi: «Oltre a questo i cartelli che indicano le vie di fuga sono semplici fogli di carta incollati alle pareti oppure attaccati con lo scotch, esposti all’umidità. E alcune pareti portano il segno dei distributori di bevande vandalizzati e mai più installati».

Insomma, una stazione giovane ma già all’apparenza abbandonata a se stessa. Tra l’altro, il progetto originale prevedeva nell’area parcheggi sotterranei e un centro commerciale. Opere che avrebbero dovuto contribuire a riqualificare la zona ma di cui a oggi non c’è traccia. Un po’ come a Porta Susa dove i negozi sono stati sì creati ma mai aperti: purtroppo, passare dalla teoria alla realtà a quanto pare crea (troppo) spesso dei problemi.

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