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Porta Susa, slitta ancora il rilancio della galleria commerciale. Ecco cosa sta succedendo nella stazione di Torino

In questo momento nella stazione sono aperti solo tre bar e un fast food. Presentato in Comune il progetto per aprire negozi e supermarket ma i tempi sono lunghi

Porta Susa, slitta ancora il rilancio della galleria commerciale. Ecco cosa sta succedendo nella stazione di Torino

Porta Susa, slitta ancora il rilancio della galleria commerciale. Ecco cosa sta succedendo nella stazione di Torino

Sono vuoti da 14 anni e vuoti resteranno ancora per un bel po' di tempo. Tarda a concretizzarsi il progetto di rilancio dei negozi all'interno della stazione di Porta Susa dove, nelle intenzioni, avrebbe dovuto trovare posto una vera e propria galleria commerciale che nella realtà non si è mai vista. Sparito da tempo l'unico coraggioso edicolante che aveva provato ad aprire, in questo momento all'interno di una stazione che «tra i viaggiatori del servizio ferroviario e quelli della metro - ricorda l'assessore al Commercio, Paolo Chiavarino - accoglie ogni anno 13 milioni di persone» ci sono appena tre bar e un fast food.

Della situazione di una delle due principali stazioni di Torino si è parlato in Comune, in una seduta della Commissione commercio e lavoro in cui sono stati auditi i rappresentanti di Rfi e Altagares, società che ha in affidamento gli spazi commerciali della stazione di Porta Susa. La buona notizia è che finalmente a breve dovrebbe - il condizionale è d'obbligo visti i precedenti - partire il trasferimento degli uffici di Polfer, Italo e Trenitalia, nonché delle biglietterie, dal piano –1 al piano terreno. Un trasloco che in teoria avrebbe dovuto già essere effettuato e che invece dovrebbe finalmente cominciare a maggio e finire entro l'inizio del 2026 con l'obiettivo di "liberare" il piano –1 che dovrebbe poi diventare un’area commerciale impostata su una sorta di viale pedonale con una piazza pubblica, caratterizzata dalla presenza di numerosi negozi. Non pensate però a un vero e proprio viale dello shopping: l'idea è più quella di servizi alla persona, tipo studi medici, palestra, coworking, rivendite di prodotti di bellezza, parrucchiere. A questi si dovrebbe aggiungere un supermarket di medie dimensioni, per il quale si sta già sondando il terreno con le catene che potrebbero essere interessate. Negozi che, è stato dichiarato dai responsabili, dovrebbero aprire entro la fine del 2026. 

A sollecitare la commissione sul futuro della stazione di Porta Susa è stato il consigliere Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) che aveva presentato un'interpellanza sul tema: «Il deserto commerciale di Porta Susa è una ferita importante della città - sottolinea una volta terminata la riunione della Commissione - quegli spazi chiusi sono una grande opportunità per 13 milioni  di passeggeri annui. Abbiamo chiesto ad Altagares e Rfi un impegno concreto per rispettare i tempi dichiarati».

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