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Scienza

UniTo e il Cern di Ginevra, un trionfo nella fisica delle particelle

Il Breakthrough Prize celebra le scoperte del Large Hadron Collider e il contributo dell'Università di Torino

UniTo e il Cern di Ginevra, un trionfo nella fisica delle particelle

L'Università di Torino si erge come protagonista in un evento di portata storica nel mondo della fisica delle particelle. La Breakthrough Prize Foundation ha recentemente assegnato un premio di 3 milioni di dollari ai quattro esperimenti del Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra, riconoscendo l'importante contributo alla fisica delle interazioni fondamentali. Questo premio rappresenta il più grande sforzo collettivo nella storia della fisica, coinvolgendo 13.508 fisici da oltre 70 paesi.

La cerimonia di premiazione, tenutasi il 5 aprile, sarà trasmessa in differita su Facebook stasera 12 aprile alle 21. Tra i premiati, spiccano 41 scienziati del Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino, che hanno partecipato a due dei quattro esperimenti dell'LHC: ALICE e CMS. Inoltre, la lista dei premiati include almeno altri 50 laureati e dottorati dell'Università di Torino, che hanno proseguito la loro carriera di ricerca presso altri enti o al di fuori dell'accademia.

Il premio, noto come "Breakthrough Prize in Fundamental Physics", è stato conferito per le misure dettagliate delle proprietà del bosone di Higgs, la scoperta di nuove particelle, lo studio di processi rari e dell'asimmetria materia-antimateria, e l'esplorazione della natura alle distanze più piccole e nelle condizioni più estreme. Stefania Beolè, vice direttrice alla ricerca del Dipartimento di Fisica di UniTo, ha dichiarato come gli apparati sperimentali siano stati concepiti e proposti verso la metà degli anni '90 e la loro costruzione e messa in funzione abbia occupato gran parte del primo decennio del XXI secolo.

L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), insieme a istituti analoghi di altri paesi partecipanti, ha co-finanziato la costruzione degli apparati sperimentali e continua a sostenere le attività di ricerca degli scienziati italiani. Grazie alla stretta collaborazione con i colleghi della sezione di Torino dell'INFN, ospitata nei locali del Dipartimento di Fisica, il gruppo dell'Università di Torino ha potuto partecipare attivamente a tutte le fasi del progetto, dalla progettazione e costruzione dei rivelatori fino all'analisi dei dati. Questo impegno ha permesso di creare e coordinare gruppi di ricerca a livello internazionale, consolidando il ruolo di UniTo come leader nel campo della fisica delle particelle.

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