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IL FATTO
12 Aprile 2025 - 15:39
Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) ha diffuso nuove linee guida riguardanti i colloqui e i rapporti intimi tra persone detenute e i loro partner. La normativa, firmata dalla capo del Dap Lina Di Domenico, mira a regolamentare l’esercizio del diritto all’affettività all’interno delle carceri italiane, in linea con quanto stabilito dalla sentenza n. 10/2024 della Corte Costituzionale.
Secondo le disposizioni, i rapporti intimi saranno concessi con la stessa frequenza dei colloqui visivi mensili, fino a un massimo di due ore per incontro. Potranno beneficiarne esclusivamente il coniuge o la persona stabilmente convivente del detenuto. Gli incontri si svolgeranno in apposite camere dotate di letto e servizi igienici, ma prive di chiusure interne. La sorveglianza sarà garantita dall’esterno da parte della polizia penitenziaria, incaricata anche del controllo delle persone ammesse e dell’ispezione dei locali prima e dopo i colloqui. La platea potenziale dei beneficiari è stimata in circa 17mila detenuti, sulla base dei dati aggiornati a dicembre 2024. Restano esclusi coloro sottoposti ai regimi speciali di cui agli articoli 41-bis e 14-bis dell’Ordinamento penitenziario, per motivi di sicurezza o disciplina. Non potranno inoltre accedere al beneficio i detenuti che:
hanno ottenuto almeno un permesso nell’anno in corso;
hanno commesso un’infrazione disciplinare (in questi casi, l’accesso sarà precluso per almeno sei mesi);
sono stati trovati in possesso di stupefacenti, telefoni cellulari o oggetti atti a offendere.
Saranno i provveditori regionali a individuare le carceri dotate di locali idonei e a predisporre le necessarie misure organizzative per rendere effettivo il diritto anche in istituti diversi da quello di detenzione. Le persone autorizzate ai colloqui intimi dovranno portare con sé la biancheria necessaria – lenzuola, asciugamani, ecc. – che sarà sottoposta a controllo all’ingresso.
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