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Economia & Territorio
15 Aprile 2025 - 19:10
Sei comuni su dieci sono senza banca. Significa, qui in Piemonte, circa 600mila persone, ma anche imprese, attività commerciali. La chiamano “desertificazione bancaria”: gli istituti di credito, quelli grandi soprattutto, abbandonano i piccoli centri. O, per meglio dire, riducono la presenza e i servizi: dove c’era una filiale, resta uno sportello (si risparmia sui dirigenti); dove c’era uno sportello, rimane magari solo il bancomat; dove sparisce tutto, si va in tabaccheria, o al bar.
A meno di due mesi dall’inizio delle chiusure e accorpamenti (una cinquantina di sedi in tutto il Piemonte) di Intesa Sanpaolo, di cui vi avevamo dato notizia per primi, in Regione Piemonte si sono tenuti ben due tavoli, che potremmo definire di crisi. Il primo con Intesa Sanpaolo, ovviamente, che ha ripresentato il suo piano parlando di cambiamento dei servizi, efficientamento, digitalizzazione. In molte sedi (non solo di Intesa Sanpaolo) già ci sono i cosiddetti “bancomat evoluti”, che consentono diverse operazioni self service. Il secondo tavolo, quello che sarà al centro della relazione che l’assessore Gallo dovrà presentare, è stato con il gruppo Mooney, ossia una rete di proximity banking, ossia una rete di servizi di pagamento (di proprietà sempre di Intesa Sanpaolo), appoggiata presso altre realtà commerciali. E si può anche prelevare in contanti.
«Sono operazioni di alleggerimento di costi e di personale - ricorda la consigliere regionale Nadia Conticelli - e a farne le spese saranno non solo i dipendenti ma anche coloro che pagano profumatamente attraverso le commissioni servizi a cui hanno diritto e a cui sarà più difficile accedere». Potrà capitare che, là dove la banca se ne va, si debba andare davvero al bar, chiamato a farne le veci (e quanti contanti dovranno tenere in cassa questi esercizi? Con i rischi connessi...). E se sparisce il bar? Si va in chiesa? Peccato che anche l’Arcidiocesi stia accorpando le sue filiali, pardon: le parrocchie. Ma in questo caso si sa già: il confessionale migliore è comunque al bar.
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