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La decisione che divide
22 Aprile 2025 - 22:11
Cinque giorni di lutto nazionale. Per Giovanni Paolo II furono "soltanto" tre. Per le vittime del Ponte Morandi, così come quelle del terremoto in Abruzzo, ce ne fu uno soltanto. Per Francesco, invece, sono cinque. Che cosa significa?
Il lutto nazionale impone ai Comuni (ma anche alle Regioni, alle Prefetture) l'esposizione della bandiere a mezz'asta, mentre gli esponenti di governo cancellano gli impegni pubblici. I negozi possono decidere di chiudere per l'intera giornata. A Roma, a due passi dalla salma composta di Francesco, pare che nessuno abbia avvertito questa necessità: anzi, la Capitale brulica di turisti come al solito, persino "contenti" in molti dell'occasione inaspettata di essere presenti durante un momento storico.
Tecnicamente anche le manifestazioni pubbliche potrebbero essere sospese. Come le partite di calcio in programma sabato (ma lì più che altro perché il Viminale non vuole avere altre possibili tensioni di ordine pubblico, considerando quante forze dovranno essere richiamate da tutta Italia), giorno dei funerali.
Nelle scorse ore è montata la protesta (social, ovvio) perché Jovanotti non ha annullato i concerti in programma. Anzi, li ha dedicati a Francesco (lui è figlio di un ex dipendente del Vaticano). Ma, detto onestamente, a qualcuno sembra fattibile? Se non altro perché c'è gente che ha comprato i biglietti, si è messa in viaggio. E comunque c'è una quantità enorme di persone che lavora a questi show.
I Radicali hanno lanciato un appello alla "disobbedienza civile dei sindaci" a esporre le bandiere a lutto, contro "uno stato teocratico" come è stato definito. A Torino a parlare è il consigliere (eletto nella lista del sindaco Pd) Silvio Viale. Il quale dice "Cinque giorni sono troppi. Nemmeno per un Presidente della Repubblica si arriva a tanto. È un’esagerazione che stride con la nostra tradizione laica”. Quanto alle bandiere a lutto, Viale le considera "come un omaggio a un Papa innovatore, che ha voluto condividere con il mondo il suo decadimento fino alla morte", anche se non nasconde i punti di disaccordo.
E domani? Domani c'è il consiglio comunale, che dovrà aprirsi con il minuto di silenzio. Possibile che la Sala Rossa passi dalle gramaglie all'accesa polemica?
(E comunque, siamo certi che un cittadino non possa essere addolorato per la morte del Papa e al contempo libero di guardarsi la partita di calcio la sera? Magari anche Francesco avrebbe preferito - se avesse guardato la Tv, cosa che a quanto pare non faceva per un voto - guardare la Juve anziché tutti i programmi e i talk show sulla sua figura...)
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