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ADDIO PAPA FRANCESCO
22 Aprile 2025 - 13:28
Momento di lutto per Papa Francesco (CreditPhoto: LaPresse)
Con la morte di Papa Francesco, l’Italia entra ufficialmente in cinque giorni di lutto nazionale. La decisione è stata presa nella mattinata di oggi dal Consiglio dei ministri, che ha stabilito che il cordoglio pubblico si estenderà da martedì 22 a sabato 26 aprile 2025. Anche se nelle ultime ore si era parlato di una commemorazione più contenuta, il governo ha optato per il massimo previsto dal protocollo riservato ai capi di Stato. Una scelta che accompagnerà il Paese fino al giorno dei funerali del pontefice.
Oltre alla proclamazione del lutto, l’esecutivo ha affidato a Fabio Ciciliano, capo della Protezione Civile, il compito di coordinare ogni aspetto organizzativo delle esequie e delle cerimonie successive, inclusa l’accoglienza dei fedeli, i piani per la mobilità e l’assistenza sanitaria. Come spiega l'Ufficio del cerimoniale di Stato , in tutti gli edifici pubblici le bandiere saranno issate a mezz’asta, mentre all’interno verranno contrassegnate da veli neri. Il ministro degli Esteri potrà estendere questo segno di lutto anche alle sedi diplomatiche italiane all’estero e a quelle straniere in Italia.
Il lutto nazionale non interrompe le attività lavorative, ma potrebbe avere ripercussioni su alcune ricorrenze pubbliche. Una su tutte: la Festa della Liberazione. Quest’anno il 25 aprile cade proprio nei giorni del cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, in un anniversario particolarmente sentito, l’ottantesimo. Le celebrazioni potrebbero subire variazioni nei toni o nella forma. Per ora, tuttavia, nessuna indicazione ufficiale è arrivata dalle istituzioni. Nel frattempo, anche il mondo dello sport prende tempo: quattro partite di Serie A, già rimandate, sono in attesa di una nuova collocazione in calendario. E c’è chi si chiede se il lutto possa far slittare ancora una volta gli incontri previsti per mercoledì 23.
Sul piano politico, c’è attesa per la decisione della conferenza dei capigruppo del Senato: mercoledì era in programma il ritorno in aula della presidente Giorgia Meloni per rispondere alle interrogazioni dei parlamentari. Sarebbe stato il primo confronto diretto da oltre un anno. Ma con il Paese in lutto e l’agenda stravolta, il rinvio sembra sempre più probabile.
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