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SANITA'
30 Aprile 2025 - 16:50
Il nuovo documento integrerà ospedali, territorio e welfare
Il nuovo Piano sociosanitario regionale sarà pronto prima dell’estate. Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità Federico Riboldi durante la seduta della Commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Luigi Icardi. Riboldi ha presentato un primo documento di lavoro che getta le basi per la stesura del Piano, elaborato anche sulla base di studi commissionati dalla Giunta a soggetti esterni come l’Università Bocconi, il Csi, l’Ires e l’Agm. "Questo Piano servirà da linea guida per i prossimi vent’anni – ha dichiarato Riboldi –. L’ultima riscrittura integrale risale agli anni ’90, quando era assessore Antonio D’Ambrosio. È un atto di coraggio da parte del nostro governo regionale: i cambiamenti in atto nella sanità e nel sociale sono così profondi da richiedere una revisione completa." Con lui anche l’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone, che ha sottolineato come il nuovo Piano introdurrà modifiche significative nel rapporto tra ospedali e territorio, tra sanità e welfare, e nella regolamentazione dei rapporti all’interno delle Asl.
Durante la seduta, vari consiglieri di opposizione – tra cui Alice Ravinale, Monica Canalis, Daniele Valle, Mimmo Rossi, Domenico Ravetti, Gianna Pentenero (Pd), Sarah Disabato e Alberto Unia – hanno espresso dubbi e richiesto chiarimenti sui contenuti concreti del Piano e sul ruolo dello studio realizzato dalla Bocconi. “Al momento il Piano sociosanitario non esiste ancora – hanno affermato –. Ci sono solo slide e dichiarazioni generiche, ma nessuna proposta concreta.” Il presidente della Commissione, Luigi Icardi, ha precisato che il documento presentato è solo una sintesi propedeutica contenente i principi generali. “Ora i consiglieri avranno accesso anche agli studi preparatori e potranno proporre le integrazioni necessarie.”
La Commissione è proseguita con l’audizione del commissario della Città della Salute e della Scienza di Torino, Thomas Schael, nominato da due mesi. “Sono stato chiamato per rendere più efficiente il più grande ospedale pubblico della sanità italiana – ha detto Schael –. La Città della Salute ha circa 10mila dipendenti, ma più di un terzo sono amministrativi e tecnici. Ci sono problemi strutturali nell’informatizzazione e nella gestione delle agende. Solo lo scorso anno, la struttura ha perso 200 milioni di euro.” Schael ha ribadito il potenziale del polo torinese come centro sanitario di terzo livello e ad altissima specializzazione, anche per il suo ruolo universitario nella formazione dei futuri professionisti della sanità pubblica. Ha inoltre affrontato il tema dell’attività libero-professionale intramuraria, confermando la disponibilità di spazi adeguati. Infine, la Commissione ha iniziato l’esame della proposta di legge regionale n. 84, presentata dal consigliere Icardi, per uniformare le modalità di esercizio dell’intramoenia sul territorio piemontese. È stata avviata una consultazione online dei soggetti interessati, aperta fino al 13 maggio.
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