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Il caso

Raddoppia l’utilizzo della velostazione di Porta Nuova, ma la zona industriale di Pescarito ancora isolata

Torino accelera sulla mobilità dolce: la velostazione di Porta Nuova registra un boom di utilizzo, ma restano ancora dei tratti scollegati

Raddoppia l’utilizzo della velostazione di Porta Nuova, ma la zona industriale di Pescarito ancora isolata

La velostazione di Porta Nuova

La velostazione di Torino Porta Nuova raddoppia. A dirlo i numeri sull'affluenza del parcheggio bici che nel 2025 crescono notevolmente. Anche se non abbastanza da far pensare a un suo ampliamento (ipotesi sul piatto in caso di saturazione).

Gli ultimi dati condivisi ieri pomeriggio dall’assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta in risposta a un’interpellanza del vicecapogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao, lasciano ben sperare per la mobilità dolce. Con un’occupazione che se a marzo del 2024 non arrivava neanche al 30%, un anno dopo era del 66%. E a febbraio del 2025 addirittura del 77%. Mentre proseguirebbero le interlocuzioni per implementare il servizio a Porta Susa.

Ma se grazie alla velostazione molti lavoratori possono uscire agevolmente da Torino, questo può essere più difficile da zona Pescarito. Nella zona industriale nord di corso Romania, infatti: «Tantissimi lavoratori sono scoraggiati dall’utilizzo della bici perché costretti a percorrere strade ad alta intensità di traffico», attacca il capogruppo Moderati Simone Fissolo, titolare di una seconda interpellanza. «Ancora da completare, ma abbiamo previsto la ciclabile di corso Vercelli per dare continuità con raccordo su corso Romania», replica Foglietta.

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