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Il fatto

A Torino 608 case Atc non utilizzabili, servono 55 milioni di euro ma nessuno li ha

Il piano per la casa a Torino: necessari 55 milioni per rispondere all'emergenza abitativa. Solo il 4% delle richieste di case popolari soddisfatte

Restyling delle palazzine popolari, a giugno via libera ai cantieri

Le case popolari di via Villar a Borgo Vittoria

Risorse straordinarie per un Piano Casa in tempi brevi. Per lo specifico 55 milioni necessari a ristrutturare le 608 case che a Torino non possono essere messe a disposizione di chi ne avrebbe bisogno. E’ questa la principale - ma non l’unica - richiesta a Regione e Stato, portata mercoledì scorso in Quarta commissione dalla consigliera Caterina Greco (Pd) per contrastare l’emergenza abitativa degli ultimi anni. Basta guardare i numeri, infatti, per rendersi subito conto di quante famiglie restino oggi fuori. «A Torino nel 2023 a fronte di 7.366 domande di edilizia sociale (2.481 delle quali con punteggio che indica un disagio sociale estremo) sono state assegnate 346 abitazioni», spiega Greco. Solo il 4% di chi fa richiesta, quindi, ha ottenuto una casa popolare. E in parte, se la quota è così bassa, è perché la maggior parte del patrimonio immobiliare delle case popolari supera i quarant’anni di “anzianità”.

Una condizione su cui grava, poi, la sospensione dal 2022 del Fondo Sostegno alla Locazione, che permetteva - in base all’Isee - un rimborso parziale del canone di locazione, e un Fondo di Morosità Incolpevole rimasto immutato da anni. «Sebbene nel frattempo la platea di chi ne ha bisogno, purtroppo, è cresciuta. Anche per il venir meno del reddito di cittadinanza», continua Greco.   

E la cifra di 55 milioni - per la maggioranza - è troppo per il Bilancio comunale. «Gli ordini di grandezza non sono nelle capacità di un ente locale. Sono quote che solo Stato o - in quota parte - Regione, possono garantire», spiega il capogruppo Pd Claudio Cerrato. Un discorso che il primo cittadino tramite Anci sta portando avanti, profilando l’ipotesi di sfruttare parte dei fondi europei (Pnrr, Fesr e Fondo di coesione) per le politiche abitative. 

Critico sul punto il capogruppo M5S Andrea Russi: «Qui c’è una colpa anche del Comune, che deve reintegrare il Fondo di sostegno locazioni di 12 milioni nel suo bilancio. Prima di chiedere soldi ad altri, fatelo voi», il suo attacco.

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