Cerca

Dati sul Piemonte

Record sull'export piemontese, nonostante la crisi dell'auto

Nel 2024 superati i 13 miliardi di euro di esportazioni: +0,7% trainato da agroalimentare e mercati esteri maturi

Record sull'export piemontese, nonostante la crisi dell'auto

Nonostante le difficoltà dell’economia globale e il forte rallentamento dell’industria automobilistica torinese, i distretti industriali del Piemonte chiudono il 2024 con un nuovo massimo storico nelle esportazioni: oltre 13 miliardi di euro, in crescita dello 0,7% rispetto al 2023, pari a un incremento di 92 milioni di euro. È quanto emerge dal Monitor dei Distretti del Piemonte, elaborato dal Research Department di Intesa Sanpaolo. Un risultato che si distacca nettamente dalla performance media della regione (-4,9%) e che evidenzia la resilienza delle specializzazioni locali, soprattutto in campo agroalimentare. Positivo anche il confronto con la media nazionale dei distretti italiani (+0,9%).

L’export distrettuale piemontese ha segnato una crescita nei primi tre trimestri dell’anno, con aumenti progressivi (+1,1%, +1,5%, +2,6%), mentre ha registrato un lieve calo nell’ultimo trimestre (-2,2%). Dal punto di vista geografico, le esportazioni sono aumentate sia verso i mercati maturi (+0,9%) come Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Svezia, sia – seppure in misura minore – verso quelli emergenti (+0,3%), in particolare Emirati Arabi, India e Polonia. In calo, invece, l’export verso la Francia (primo mercato), Cina, Svizzera e Irlanda. Gli Stati Uniti si confermano come terzo mercato di riferimento per i distretti piemontesi, con un peso del 9,7% sul totale e una crescita del +3,5%. Tra i distretti più legati agli USA: Vini delle Langhe, Macchine utensili di Torino e Rubinetteria di Cusio-Valsesia.

Nel 2024 il settore più dinamico è stato l’agroalimentare, con un aumento delle esportazioni del +4,9%, pari a 269 milioni di euro. In particolare:

  • Dolci di Alba e Cuneo: +16,5% (+303 milioni di euro), miglior distretto d’Italia secondo l’ultimo rapporto Intesa Sanpaolo.

  • Caffè e cioccolato torinese: +7,1% (+64 milioni), anche grazie all’aumento dei prezzi.

  • In calo: Vini delle Langhe (-1,7%), Riso di Vercelli (-1,7%) e Nocciola e frutta piemontese (-15,2%).

La meccanica ha registrato una contrazione del -2,2%, con performance molto eterogenee:

  • In forte crescita: Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (+19,1%).

  • In calo: Macchine utensili di Torino (-7,9%) e Macchine tessili di Biella (-26,6%), quest’ultimo penalizzato dal crollo dell’export in Cina.

Anche il sistema moda ha sofferto (-2,4%), in particolare:

  • Oreficeria di Valenza: -1,8%, ma resta il miglior distretto orafo italiano.

  • Tessile di Biella: -2,8%, influenzato dal rallentamento del lusso.

Male infine i Casalinghi di Omegna (-11,9%) e i poli tecnologici piemontesi (-23%), dove il calo è dovuto alla natura ciclica delle grandi commesse internazionali.

«Il contesto è complesso, ma i distretti piemontesi dimostrano solidità e competitività – commenta Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo –. Come banca del territorio, li accompagniamo nella crescita, anche internazionale, con strumenti dedicati».

Tra le iniziative evidenziate: la missione commerciale negli Emirati Arabi con 15 PMI italiane, il supporto finanziario da 10 miliardi di euro per investimenti in innovazione, sostenibilità e capitale umano, e l’attenzione ai giovani, con prestiti per studio, inserimento lavorativo e mutui agevolati.

Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, anche nel 2025 l’export distrettuale sarà condizionato da una debole domanda globale e da politiche protezionistiche crescenti. Resteranno quindi marcate le differenze tra settori e territori. Tuttavia, mercati come India, Emirati e Polonia potrebbero offrire nuove opportunità per chi saprà coglierle.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.