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L'incontro

Stellantis, sindacati incontrano Cirio per il futuro di Mirafiori: “Serve una strategia industriale chiara”

La Uil: “Non bastano promesse, servono modelli e investimenti concreti”

Stellantis, sindacati incontrano Cirio per il futuro di Mirafiori: “Serve una strategia industriale chiara”

Si è svolto oggi un incontro tra il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e i segretari generali regionali di Cgil, Csil e Uil, con al centro le preoccupazioni sullo stabilimento Stellantis di Mirafiori e, più in generale, sulla tenuta del tessuto industriale piemontese.

Particolarmente incisivo l’intervento del segretario generale della Uil Piemonte, Gianni Cortese, che ha espresso “forti preoccupazioni sul futuro dello stabilimento torinese, tanto più dopo l’annunciato trasferimento della produzione Maserati a Modena”. Secondo Cortese, la prevista introduzione della 500 ibrida nello stabilimento di Torino entro fine anno “non fornisce garanzie sufficienti né sulla saturazione degli impianti, né sulla tenuta occupazionale, né tantomeno sull’interruzione dell’uso degli ammortizzatori sociali”.

“È necessario – ha aggiunto – convincere Stellantis ad ampliare la gamma di modelli destinati a Torino, in particolare nel segmento delle motorizzazioni ibride, per garantire volumi produttivi adeguati e scongiurare nuovi esuberi”. Ma l’attenzione della Uil non si è fermata a Mirafiori. Cortese ha voluto estendere l’allarme all’intero comparto industriale piemontese, mettendo in evidenza una situazione in deterioramento: “Registriamo una costante chiusura di imprese, criticità irrisolte su impianti strategici come quelli ex-Ilva, Italdesign, e numerose vertenze che si sono già manifestate nei mesi scorsi. Il Piemonte rischia di pagare un prezzo altissimo”. Da qui l’appello al presidente della Regione: “Chiediamo a Cirio di farsi portavoce col Governo nazionale per sollecitare interventi urgenti di politica industriale. Senza un’azione forte e coordinata, rischiamo pesanti ricadute occupazionali e sociali proprio mentre il nostro sistema produttivo affronta le complesse sfide delle transizioni ecologica e digitale”.

C'è stato anche l'intervento di Luca Caretti, segretario generale della Cisl Piemonte, che ha sottolineato la gravità della situazione a Novi Ligure: “Il futuro dello stabilimento ex-Ilva ci preoccupa molto. In attesa del tavolo nazionale del 21 maggio, ci rivedremo il 29 con la Regione per fare il punto. Ma anche su Mirafiori restano seri timori occupazionali, perché i numeri previsti per la 500 ibrida rischiano di essere insufficienti, specie in un contesto di mercato così debole. L’Europa – ha aggiunto – deve intervenire anche sul fronte degli ammortizzatori sociali”.

Caretti ha poi avanzato una proposta concreta alla Regione: “Siamo favorevoli alla realizzazione di un protocollo regionale per la ricollocazione dei lavoratori in cassa integrazione presso aziende in crescita. Sarebbe un passo importante. La Regione può e deve sperimentare accordi pilota in questa direzione: sarebbe un bell’esempio di buona politica industriale”.

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