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SALONE DEL LIBRO 2025

Il successo del Salone ma «Siamo al limite. Non ci stiamo più»

Numeri da capogiro anche in quest'edizione, torna al centro «l'urgenza di un polo fieristico»

Salone del Libro 2025: i regali imperdibili per chi ama leggere

Salone del Libro

Numeri da capogiro anche quest'anno: il Salone del Libro si conferma l'evento per eccellenza della città di Torino. 

Nella conferenza di chiusura della 37esima edizione, sul palco, emozionati, Silvio Viale (presidente), Annalena Benini (direttrice) e Piero Crocenzi (amministratore delegato), hanno rivelato i grandi successi raggiunti. Confidata anche una piccola anticipazione sull'edizione 2026: nell'evento, che si terrà dal 14 al 18 maggio, il paese ospitato sarà la Grecia.

La direttrice, orgogliosa, sulle prossime edizioni ha detto, citando un pezzo dei Litfiba: «Saremo l'incubo degli annoiati».

I numeri 

Se il 2024 si era conclusa con cifre altissime (222mila partecipanti), quella di quest'anno si è alzata ancora di più: 231mila visitatori. Un'affluenza pazzesca che ha sorpreso non solo nei numeri ma anche nella tempistica: ascoltando gli espositori, infatti, in molti si aspettavano una maggiore folla nel weekend. Invece, il giovedì ha registrato il pienone crescendo (rispetto l'anno scorso) dell'11%. 

Un altro dato interessante è legata alla modalità d'acquisto: il 94,5% dei visitatori ha comprato il biglietto d'ingresso online. «Un numero importante, ora il nostro obiettivo è eliminare la biglietteria fisica», commenta Silvio Viale. Inoltre, degli acquisti online, il 49% sono under 35: «Il Salone si conferma una fiera di giovani», ha detto Piero Crescenzi, colui che ha "snocciolato" numeri e percentuali. «In quest'edizione - ha aggiunto - l'acquisto degli abbonamenti hanno subito un incremento del 37%, avviso che in molti sono disposti a pagare 40 euro per stare al Salone almeno tre giorni». 

Agli appuntamenti nelle 70 sale hanno partecipato 129.360 persone, e oltre 300 eventi hanno fatto il tutto esaurito. Gli appuntamenti sono stati 2.647 più gli 800 del Salone Off.

Il futuro

Nella conferenza è emersa «l'urgenza di mettere mano al polo fieristico. E questi numeri confermano che è un tema che va affrontato tutto l'anno, non solo in questi cinque giorni», ha commentato Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei Lettori. 

«Vorrei diventasse una tematica centrale , condivide Viale - è una cosa che riguarda il territorio, e che porta anche molto allo stesso. Invito le imprese a condividere. In tutto il Nord Italia, siamo quelli messi peggio. E prendendo proprio gli altri d'esempio, è lampante come quanto questi eventi facciano bene a tutto il territorio. Pensiamo alla produzione di vino in Veneto grazie a Vinitaly, al design a Milano con il Salone del Mobile...»

«In un'analisi di due anni fa, è stato dichiarato che il costo del Salone si aggira sui 10 e i 12 milioni di euro e ha una ricaduta di 90. Abbiamo bisogno di qualcuno che investa per poterci allargare. Io sono assolutamente aperto a tutte le proposte, che sia di rinnovamento del Lingotto Fiere o di un'altra location. Più di quest'anno non si può fare, ci siamo persino allargati al cinema perché non ci stiamo più». 

Le critiche

Arrivati alla "pagella di fine anno", Viale ha commentato alcune delle critiche rilevate in questa edizione, in particolare il prezzo del cibo offerto all'interno del Salone. 
«Il cibo all'interno è in gestione a GL Eventi, con cui abbiamo un contratto triennale (fino al 2027) per cui i loro costi sono "fuori dalla nostra giurisdizione". I food truck nei piazzali invece sono dei partner che sostengono il Salone, ma abbiamo dato la possibilità anche di fasce di prezzo inferiori come il partner Esselunga». 
Infine sui bagni: «Abbiamo raddoppiato il numero, certo non prevedevamo questa affluenza ma penso sia stato fatto un grosso investimento e soprattutto un grandissimo sforzo».
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