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Il fatto

Ragazzino morso dal pitbull, arrestato il padrone

Il 20enne aveva aizzato il cane durante una rissa, poi ha ripetuto il gesto con un carabiniere mentre tentava la fuga

Ragazzino morso dal pitbull, arrestato il padrone

Foto di repertorio

Lesioni personali aggravate, deformazione dell'aspetto mediante lesioni permanenti al volto, e in aggiunta resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. Queste le accuse nei confronti di un 20enne, di origine egiziana, che è stato arrestato dalla polizia di Torino. Il ragazzo fu uno dei protagonisti di una rissa, originata da un'occhiata "sgradita", avvenuta una decina di giorni addietro, all'altezza del civico 257 in corso Taranto. Il ragazzo infatti aizzò il suo cane pitbull contro un 16enne, salvato poi dall'intervento dei genitori sul luogo dello scontro. L'autore dell'assalto poi ha ripetuto la stessa azione, questa volta contro gli agenti di polizia, nel tentativo di fuggire.



Il 5 maggio scorso, il 20enne ha scatenato un pitbull contro la giovane vittima, provocandogli ferite significative che hanno richiesto cure mediche. Le indagini, condotte dal commissariato Barriera Milano, hanno portato all'identificazione del ventenne egiziano come il presunto responsabile dell'attacco e proprietario del cane. La polizia lo ha rintracciato nei pressi della stazione di Porta Nuova, un luogo che frequentava abitualmente.

Martedì pomeriggio, gli agenti lo hanno intercettato in via Saluzzo, in compagnia di alcuni connazionali e con un molosso di razza diversa al seguito. Alla richiesta di mettere in sicurezza l'animale, il giovane ha nuovamente aizzato il cane contro i poliziotti, tentando poi la fuga tra le vie di San Salvario. In largo Marconi, ha cercato di colpire un operatore aizzando il cane contro di lui. Un carabiniere libero dal servizio è intervenuto per fermare l'animale, ma è stato morso. La fuga si è conclusa poco dopo in largo Saluzzo, dove il ventenne è stato bloccato e arrestato.

La procura di Torino ha chiesto e ottenuto la convalida dell'arresto, con il giudice per le indagini preliminari che ha disposto la custodia cautelare in carcere.

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