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LA POLEMICA

Le femministe francesi infuocano il consiglio regionale

"Discorsi d'odio con un cachet". La destra risponde

Le femministe francesi infuocano il consiglio regionale
A pochi giorni dall'evento "La sicurezza è donna", il consiglio regionale discute sull'ospitata al Salone del collettivo Nemesis. Tre attiviste francesi sono state, infatti, invitate dall'assessore Maurizio Marrone per raccontare il clima di insicurezza che le donne vivono ogni giorno in Francia. Nella loro lotta, il collettivo imputa la situazione alla «migrazione di massa, il più grande pericolo per il genere femminile». 
La sala, che ha registrato il tutto esaurito, ha accolto le femministe francesi tra gli applausi. Ma non tutti hanno apprezzato le loro dichiarazioni: in prima fila, la consigliera Sarah Disabato ha subito replicato:«Non è una questione di nazionalità. Turetta cos'era? Chi ha ucciso Sara Campanella cos'era?». Una polemica che ha infiammato anche il consiglio regionale di oggi. 

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Le accuse
Le consigliere M5S, Sarah Disabato, Alberto Unia, Pasquale Coluccio, hanno attaccato: «Una vergogna senza precedenti. Chiediamo al presidente Cirio di prendere le distanze dall’Assessore Marrone per quanto avvenuto sabato al Salone del Libro di Torino. Negli spazi pubblici della Regione Piemonte, e con l’appoggio di Marrone e di Fratelli d’Italia, il collettivo “Nemesis” - sedicente gruppo di femministe di destra - si è lanciato pubblicamente in argomentazioni xenofobe che addossano agli stranieri la colpa delle violenze subite dalle donne». 

«Oggi - aggiunge il capogruppo Alleanza Verdi Sinistra, Alice Ravinale - abbiamo chiesto che l'assessore Marrone e il Presidente Cirio riferissero in Aula riguardo all'uso improprio dello stand istituzionale della Regione Piemonte, che sabato ha ospitato il collettivo sedicente femminista Collectif Nemesis, esplicitamente promotore di teorie razziste sulla protezione delle donne dalle "violenze sessuali" degli stranieri. Le tesi di Nemesis sono a tutti gli effetti discorsi di odio»

Avendo il collettivo accusato apertamente l'incompetenza e cecità della sinistra (francese), è scoppiata anche l'indignazione su un possibile cachet per l'ospitata al convegno, «definito di propaganda».

La risposta
La replica di Fratelli d'Italia non si è fatta attendere. «Dubitiamo fortemente le ospitate dei protagonisti dei salotti di sinistra siano stati a costo zero, mentre abbiamo la certezza che lo è stata la partecipazione delle ospiti di Némésis, afferma in una nota il gruppo consiliare Fdi – Regione Piemonte. «Il solito doppiopesismo della sinistra che, ancora una volta, avrebbe fatto bene a tacere».
«Per la sinistra - affermano le consigliere regionali Fdi Alessandra Binzoni, Daniela Cameroni, Federica Barbero, Marina Bordese, Paola Antonetto e Silvia Raiteri - si parla di violenza solo quando e se l’aggressore ha il volto giusto: bianco, eterosessuale ed italiano. Se invece è un immigrato clandestino il problema è chi lo fa notare, che puntualmente viene etichettato come razzista». 
«La sinistra che nelle piazze urla al patriarcato fa finta di non sapere che il patriarcato con le sue drammatiche conseguenze è proprio tipico delle famiglie di cultura islamica. La testimonianza delle coraggiose ed autentiche femministe del Collettivo Némésis - rimarcano - ci riguarda da vicino perché molte delle situazioni descritte, che quotidianamente avvengono a Parigi e non unicamente nelle banlieu, sono già sotto i nostri occhi in molte città italiane».
Le consigliere concludono:«È evidente che l’immigrazione illegale ed incontrollata porta con sé pericoli concreti. E se qualcuno si indigna ce ne faremo una ragione».
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