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Innovazione

Il Politecnico di Torino accende il primo computer quantistico on demand in Italia: a cosa serve?

È uno dei soli 12 esemplari al mondo: obiettivo, accelerare l’adozione industriale e formare talenti nel campo del quantum computing

Il Politecnico di Torino accende il primo computer quantistico on demand in Italia: a cosa serve?

Debutta ufficialmente in Italia il primo computer quantistico on demand, una risorsa all’avanguardia ora a disposizione di aziende, università e centri di ricerca su tutto il territorio nazionale. La macchina è stata installata e attivata presso il Politecnico di Torino, grazie a una partnership strategica tra lo stesso ateneo, la Fondazione Links (ente strumentale della Compagnia di San Paolo) e l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim). Il computer è stato sviluppato dalla finlandese IQM Quantum Computers ed è uno dei 12 esemplari esistenti al mondo. A differenza del prototipo installato di recente all’Università Federico II di Napoli, dedicato esclusivamente alla ricerca, la macchina torinese è orientata all’utilizzo operativo, configurandosi come una piattaforma aperta per l’interazione tra mondo accademico, industria e innovazione.

L’intento è chiaro: creare un hub nazionale per il quantum computing accessibile e interoperabile, capace di attrarre progettualità, competenze e investimenti nel settore emergente delle tecnologie quantistiche. L’iniziativa ha già suscitato forte interesse nel mondo industriale, in particolare nei settori di finanza, scienza dei materiali, logistica e crittografia. Si guarda anche al potenziale combinato di quantum computing e intelligenza artificiale, soprattutto per l’elaborazione di dati complessi e il risparmio energetico.

Il computer quantistico a semiconduttori installato a Torino punta a fornire prestazioni superiori nei calcoli complessi e una maggiore efficienza energetica rispetto ai computer tradizionali, ponendosi come infrastruttura chiave per lo sviluppo industriale, scientifico e tecnologico dei prossimi anni.

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