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AMICI ANIMALI
23 Maggio 2025 - 21:45
La cura per la peritonite infettiva felina (FIP) esiste, è nota da tempo, e viene già legalmente utilizzata in Paesi come Regno Unito e Paesi Bassi. Ma in Italia, per anni, si è ignorata l’evidenza scientifica, lasciando spazio a un mercato nero pericoloso e a carico delle famiglie che cercano disperatamente di salvare i propri animali. Ora, però, qualcosa sembra muoversi anche a livello politico: il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha annunciato l’intenzione di accelerare l’autorizzazione del GS-441524, l’unico farmaco noto in grado di curare efficacemente la FIP.
La FIP è tra le più gravi patologie virali nel mondo felino. Colpisce prevalentemente cuccioli e soggetti immunodepressi, ed è causata da una mutazione del coronavirus felino (FCoV). Nella sua forma più comune, quella effusiva, il decorso è rapidissimo: senza trattamento, la morte arriva in pochi giorni o settimane. Il GS-441524, antivirale della stessa famiglia del Remdesivir usato per il Covid-19, ha dimostrato un’efficacia superiore all’80% nei casi trattati. Ma in Italia il farmaco non è autorizzato all’uso veterinario, costringendo i proprietari a rivolgersi a fonti non ufficiali, spesso attraverso gruppi social, con tutti i rischi del caso: truffe, farmaci non controllati e violazioni della legge.
Esperti e associazioni chiedono da tempo che l’Italia si adegui al resto d’Europa. Tra loro, il professor Giuseppe Borzacchiello, fisiopatologo veterinario dell’Università Federico II di Napoli, che ha ribadito su Kodami: «Piuttosto che alimentare il mercato illegale, il farmaco dovrebbe essere autorizzato». Una posizione condivisa da veterinari, attivisti, associazioni e cittadini, che da anni promuovono petizioni, appelli e interrogazioni parlamentari. Il recente annuncio di Gemmato è stato accolto con cauto favore anche da Carla Rocchi, presidente dell’ENPA, presente all’incontro alla Camera: «Accogliamo con favore l’impegno del Ministero della Salute ad accelerare l’autorizzazione del GS-441524. È un segnale importante per tutti coloro che si battono da tempo per il diritto alla cura degli animali. Ora confidiamo che questo percorso si concluda rapidamente».
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