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Fip del gatto, la cura esiste ma in Italia è ancora bloccata: la politica ora promette, ma servono fatti

Dopo anni di silenzio, arriva una promessa dal Ministero della Salute. Ora si attende un cambio di passo concreto

Fip del gatto, la cura esiste ma in Italia è ancora bloccata: la politica ora promette, ma servono fatti

La cura per la peritonite infettiva felina (FIP) esiste, è nota da tempo, e viene già legalmente utilizzata in Paesi come Regno Unito e Paesi Bassi. Ma in Italia, per anni, si è ignorata l’evidenza scientifica, lasciando spazio a un mercato nero pericoloso e a carico delle famiglie che cercano disperatamente di salvare i propri animali. Ora, però, qualcosa sembra muoversi anche a livello politico: il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha annunciato l’intenzione di accelerare l’autorizzazione del GS-441524, l’unico farmaco noto in grado di curare efficacemente la FIP.

La FIP è tra le più gravi patologie virali nel mondo felino. Colpisce prevalentemente cuccioli e soggetti immunodepressi, ed è causata da una mutazione del coronavirus felino (FCoV). Nella sua forma più comune, quella effusiva, il decorso è rapidissimo: senza trattamento, la morte arriva in pochi giorni o settimane. Il GS-441524, antivirale della stessa famiglia del Remdesivir usato per il Covid-19, ha dimostrato un’efficacia superiore all’80% nei casi trattati. Ma in Italia il farmaco non è autorizzato all’uso veterinario, costringendo i proprietari a rivolgersi a fonti non ufficiali, spesso attraverso gruppi social, con tutti i rischi del caso: truffe, farmaci non controllati e violazioni della legge.

Esperti e associazioni chiedono da tempo che l’Italia si adegui al resto d’Europa. Tra loro, il professor Giuseppe Borzacchiello, fisiopatologo veterinario dell’Università Federico II di Napoli, che ha ribadito su Kodami: «Piuttosto che alimentare il mercato illegale, il farmaco dovrebbe essere autorizzato». Una posizione condivisa da veterinari, attivisti, associazioni e cittadini, che da anni promuovono petizioni, appelli e interrogazioni parlamentari. Il recente annuncio di Gemmato è stato accolto con cauto favore anche da Carla Rocchi, presidente dell’ENPA, presente all’incontro alla Camera: «Accogliamo con favore l’impegno del Ministero della Salute ad accelerare l’autorizzazione del GS-441524. È un segnale importante per tutti coloro che si battono da tempo per il diritto alla cura degli animali. Ora confidiamo che questo percorso si concluda rapidamente».

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