I fratelli Coen dicevano che questo «Non è Paese per vecchi...», ma Torino lo è decisamente.
È quanto emerso nell'ultima indagine del Sole-24Ore, che analizza le città italiane in base alle condizioni offerte per le diverse fasce d'età. Sulle 107 province considerate, Torino si piazza al 90esimo posto per la fascia 18-35 anni. Va meglio per le fasce over 65, che comunque non superano il 47esimo posto.
L'ambito lavorativo resta una delle grandi problematiche irrisolte per i giovani. La disoccupazione si attesta all’11,2%, portando Torino solo al 63esimo posto nazionale per questa categoria. Nonostante un dato positivo sul numero di laureati (33,3%, sopra la media nazionale del 28%), la città fatica a trattenere talenti e ad offrire percorsi professionali stabili. Solo 14 su mille abitanti riescono a trasformare un contratto in uno a tempo indeterminato. E anche tra chi lavora, la soddisfazione è bassa. Gli imprenditori under 35 sono l’8,3%, che si trovano comunque sopra la media nazionale, sottolineando l'impegno della città per le giovani piccole e medie imprese.
Casa e famiglia
Le proprietà sono un’altra nota dolente. Il gap tra centro e periferia arriva al 181% per l’affitto medio di un bilocale. In zona semicentrale, il canone incide sul reddito medio per il 35,3%, ben al di sopra della media nazionale del 22%. Il tutto diventa paradossale nel momento in cui si guardano i dati riguardanti un forte senso di insicurezza: il 35,2% dei torinesi sopra i 14 anni ha paura a camminare da solo la sera, nelle zone della propria abitazione. Gli incidenti stradali notturni arrivano a 3,1 con lesioni ogni 10mila maggiorenni tra le 22 e le 6 del mattino, coronando una situazione.
Il fattore economico dovuto all'occupazione e alle problematiche sulle abitazioni portano i giovani torinesi a non voler o riuscire a "mettere su famiglia": la media di anni primo figlio33,1% piazzandosi al 93esimo posto, matrimoni invece 2,6 ogni mille abitanti, dati che non sorprendono.
Non tutto il Piemonte è in affanno. La provincia di Cuneo si piazza terza a livello nazionale per i giovani, per merito di una disoccupazione giovanile al 4,3%, una soddisfazione lavorativa a 8,2 (oltre la media nazionale), canoni di locazione dimezzati rispetto a Torino (17,9%) e una percezione di insicurezza inferiore (23,1%).
Gli over 65
Per gli anziani torinesi, la situazione è a metà: posti letto in RSA superiori alla media (26,5 ogni mille over 65, contro i 19 nazionali) e pensioni più alte molto più alte (1.604 euro contro 1.278). Ma la carente presenza di infermieri – 77,9 ogni 100mila abitanti over 15, contro una media di 90,3 – e soprattutto un forte senso di solitudine e tristezza abbassano la qualità complessiva della loro vita.
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