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L'evento

Festival dell'Economia 2025: "Ragioniamo sullo stop alla fuga dei cervelli"

Giovani e lavoro al centro del Festival Internazionale dell'Economia 2025: opportunità, ansie e il ruolo della tecnologia nel futuro delle nuove generazioni con il contributo di cinque premi Nobel

Festival dell'Economia 2025: "Ragioniamo sullo stop alla fuga dei cervelli"

Innovazione tecnologica e incertezza del mercato del lavoro. Tante opportunità ma altrettanti rischi. L'obiettivo dei quattro giorni di Festival Internazionale dell’Economia 2025 è proprio scandagliare - con l'aiuto di cinque premi Nobel - questi grandi temi. Provare a dare una bussola alle «nuove generazioni del mondo» e trovare il cocktail giusto per non farle scappare.

 

Si parte, così, dai giovani: la prima matrice di quest’edizione, a cura di Editori Laterza, Collegio Carlo Alberto, Torino Local Committee e con la direzione scientifica di Tito Boeri, professore di Economia all’Università Bocconi di Milano. Il Festival, infatti, è stato inaugurato ieri pomeriggio con l’evento: «Giovani, lavoro e innovazione». 

 

«I giovani sono felici e hanno più speranza, ma cresce il disagio, che inizia a scendere solo in età più adulta». È questo il risultato del sondaggio, presentato oggi, ma anticipato ieri da Boeri. 

 

«Da una parte - spiega Boeri - in Italia c’è poca consapevolezza demografica. Ogni anno perdiamo una città grande come Catania. E delle implicazioni? Non se ne parla abbastanza. Dobbiamo dare a questi temi la massima attenzione». 

 

Cresce nei giovani la cosiddetta “ansia anticipatoria”, legata all’incertezza del futuro. «Un tempo il disagio era basso nei giovani e cresceva con l’età, ma adesso è il contrario», afferma Boeri. I primi, normali, passi nel mondo degli adulti, come trovare un lavoro, una casa, ma anche semplicemente avere sane interazioni sociali, non solo sembrano più difficili ma generano, per l’appunto, disagio. Tema affrontato nel secondo evento della giornata, insieme allo psicoanalista Massimo Recalcati.

 

Prima di passare la parola ai due ospiti d’onore, i premi Nobel per l’economia Daron Acemoğlu e Christopher Pissarides, a intervenire sono il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo e l’assessore alle Attività produttive in Regione Andrea Tronzano. «Il tema è cruciale - afferma il sindaco - se ne discute o troppo poco o solo in modo negativo. Invece queste generazioni sono estremamente capaci di dire cose al mondo degli adulti. Costruire opinioni, mobilitazione». «In Regione stiamo puntando su tecnologia e dialogo, garanzie di sviluppo e civiltà, così potremo dare ai giovani il futuro che meritano. Farli rimanere dove sono nati. In questo il settore microelettrico può essere una grande opportunità», aggiunge invece Tronzano.

 

Ottimisti, ma «leggermente» i due premi Nobel. L’intelligenza artificiale andrebbe declinata come «complementare all'umano», ma al momento non è così e posizionarsi sul mercato del lavoro un equilibrio molto fragile. «Tecnicamente è fattibile, ma non ci sono garanzie che il mercato vada in questa direzione», spiegano. 

 

Sono i giovani, così, a doversi costruire il proprio modello. Lo ribadisce, a margine, l'economista Elsa Fornero. «L'economia aiuta a scegliere. Ed è importante che i giovani sappiano comprendere le grandi scelte che riguardano proprio il loro futuro: come lo studio e la ricerca del lavoro». 

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