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Agricoltori e difficoltà

La PAC 2025: un labirinto burocratico che mette in crisi l'agricoltura piemontese

Confagricoltura denuncia ritardi e disservizi nella gestione delle domande per la Politica Agricola Comune 2025

La PAC 2025: un labirinto burocratico che mette in crisi l'agricoltura piemontese

In un mondo ideale, la burocrazia dovrebbe essere il lubrificante che facilita il funzionamento della macchina amministrativa. Tuttavia, nel caso della Politica Agricola Comune (PAC) 2025, sembra che il sistema si sia trasformato in un vero e proprio labirinto burocratico, intricato e paralizzante. A lanciare l'allarme è Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, che ha recentemente inviato una lettera alle autorità regionali dell'Agricoltura per denunciare le gravi difficoltà che i Centri di Assistenza Agricola (CAA) stanno affrontando nella presentazione delle domande di aiuto e premio.

La principale fonte di difficoltà è l'applicazione della "Carta dei suoli", uno strumento fornito da AGEA e reso obbligatorio per la validazione dei fascicoli aziendali. Sebbene concepito per migliorare l'efficienza e la precisione, questo strumento è stato reso disponibile solo a metà aprile, costringendo gli operatori a riaggiornare i fascicoli e a prendere precauzioni per evitare discrepanze che potrebbero danneggiare le aziende agricole, in particolare nel settore viticolo. Il risultato? Solo il 25-26% dei piani colturali grafici sono stati consolidati, rispetto al 70-75% dell'anno precedente nello stesso periodo. Un ritardo che si tradurrà inevitabilmente in ritardi nei pagamenti dei premi.

Le novità introdotte, invece di semplificare, hanno paralizzato il sistema informatico e amministrativo. Le continue anomalie tecniche costringono gli uffici a riconvocare le aziende agricole, con evidenti perdite di tempo e risorse. Le ripercussioni non si limitano alla PAC, ma si estendono anche alle certificazioni Bio, SQNPI e ai Quaderni di Campagna. La situazione è così critica che Confagricoltura ritiene che la proroga della scadenza del 16 giugno sia solo un palliativo.

Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo, aggiunge che la questione è di sistema. Ogni anno, a livello nazionale, si modifica l'approccio alla domanda PAC nel tentativo di trovare una soluzione che sembra sempre sfuggire. Gli oneri burocratici continuano a gravare sulle spalle degli operatori del comparto primario, penalizzando le aziende agricole.

Confagricoltura chiede che la Regione collabori con altre Regioni per risolvere i disservizi tecnici e burocratici, affinché non siano gli agricoltori a pagare il prezzo di queste inefficienze.

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