l'editoriale
Cerca
Economia & Finanza
31 Maggio 2025 - 19:40
Non puoi metterla in banca, non puoi scambiarla per acquistare beni, non puoi neppure ricaricarci la carta di credito. E allora perché possedere una stablecoin, se il suo valore è comunque pari a quella del dollaro cui è legata? E perché tutti dovremmo trarne beneficio? Un Premio Nobel come Paul Krugman ha dato la sua risposta a questa domanda, ma non è certo quella che vogliono sentirsi dare molti investitori che si sono lanciati nel mondo crypto. E, a dirla tutta, neppure i tifosi della Juventus. Anzi, soprattutto loro.
Partiamo dall'inizio. Paul Krugman, che oggi 31 maggio 2025 era ospite - in collegamento - al Festival dell'Economia di Torino, è un economista di stampo neo-keynesiano, professore emerito di Economics and International Affairs alla Princeton University, Premio Nobel per l'economia nel 2008. E anche appassionato di buona musica, a giudicare dalla scelta fatta in coda alla sua newsletter su Substack ("Money for nothing" dei Dire Straits, in una esibizione live insieme con Eric Clapton). Ed è proprio nella sua newsletter che ha affrontato il tema delle criptovalute, o per meglio dire soprattutto le stablecoin.
Che cos'è una stablecoin? È un asset digitale che, a differenza del volatilissimo Bitcoin, è ancorato per il suo valore a un bene reale, di prassi il dollaro. "L'emittente della stablecoin mantiene questa stabilità essendo pronto a riacquistare i propri token, detenendo a tale scopo riserve di asset convenzionali come i buoni del Tesoro" spiega Krugman. E qui si arriva a ipotizzare scenari da truffe bancarie da Far West, biscazzieri digitali e favoreggiatori della criminalità. E spunta il nome di Tether, la società dei miliardari italiani Gianfranco Devasini e Paolo Ardoino che si è, di recente, presa oltre il 10% della Juventus
"Gli emittenti di stablecoin - racconta Krugman - sono come le banche ai tempi precedenti la Guerra Civile, quando le monete d'oro e d'argento erano le uniche forme di denaro ufficiali. Molte banche emettevano carta moneta, che promettevano di convertire in monete d'oro e d'argento su richiesta. Allo stesso modo, le società di stablecoin emettono token che promettono di convertire in dollari". Particolarmente diffusa era la Dixie, a sud del Mississippi. "Ma erano banche selvagge, create appositamente per frodare chiunque fosse abbastanza ingenuo da accettare le loro banconote come pagamento".
Secondo il Nobel, dietro il boom degli stablecoin ci sarebbe un meccanismo simile. "Le stablecoin sono token emessi privatamente e garantiti dall'affermazione di essere garantiti da dollari - spiega -. A differenza delle banconote anteguerra, tuttavia, le stablecoin non svolgono alcuna funzione chiaramente utile. Non possono essere utilizzate per effettuare acquisti ordinari e non c'è nulla che si possa fare con esse che non possa essere fatto in modo più economico e semplice con carte di debito, Venmo, Zelle, bonifici bancari ecc. Quindi, perché non usare semplicemente dollari invece di token che presumibilmente sono garantiti da dollari?"
La risposta è lapidaria: "La proprietà e la gestione delle stablecoin, a differenza della proprietà e della distribuzione dei depositi bancari, sono anonime. Questa è una caratteristica di grande valore per coloro che vogliono impegnarsi in attività di riciclaggio di denaro, estorsione, acquisto di droghe illegali e così via. In altre parole, l'unica ragione economica delle stablecoin è quella di facilitare le attività criminali".
Krugman chiama pesantemente in causa la politica americana, nel momento in cui il Congresso si prepara ad approvare il Genius Act, che regolamenta in teoria il mondo delle criptovalute, non senza forte influenza lobbistica. "Ciò che l'industria delle criptovalute vuole soprattutto dai politici odierni è una legislazione che dia un'apparenza di legittimità alle stablecoin come Tether".
Eppure, al di là del Bitcoin lanciato ancora oltre quota 100mila dollari, il mercato crypto - token legati al dollaro, all'oro, memecoin che monetizzano la fama - sembra quanto mai in fermento. Perché questo "marketing aggressivo" come lo definisce lo stesso Krugman? "La spiegazione più convincente del perché le persone acquistino criptovalute è che esiste una chiara affinità tra la psicologia dell'acquisto di criptovalute e la psicologia del gioco d'azzardo".
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..