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Curiosità italiane

Il referendum del 1946 in Piemonte: Lugnacco sceglie la Repubblica al 95%, Bellino vota monarchia in massa

Scopri come il Piemonte, terra dei Savoia e della Resistenza, si divise tra Repubblica e Monarchia nel voto che cambiò la storia d’Italia.

Il referendum del 1946 in Piemonte: Lugnacco sceglie la Repubblica al 95%, Bellino vota monarchia in massa

Nel 1946, il Piemonte si trovava diviso tra la storica eredità dei Savoia e la forte tradizione della Resistenza, e questo dualismo emerse chiaramente nei risultati del referendum istituzionale del 2 giugno di quell’anno, che sancì la fine della monarchia e l’inizio della Repubblica italiana.

Tra tutti i comuni piemontesi, Lugnacco, nel torinese, è rimasto celebre per il risultato schiacciante a favore della Repubblica: su 347 votanti, solo 17 optarono per il re, mentre ben 330 (pari al 95,1%) scelsero la Repubblica. È il dato più alto registrato in Piemonte per quel referendum cruciale.

A livello provinciale, il Piemonte era suddiviso in sei province, delle quali quattro preferirono la Repubblica:

  • Novara: 63,61% Repubblica vs 36,39% Monarchia

  • Vercelli: 61,74% Repubblica vs 38,26% Monarchia

  • Alessandria: 61,80% Repubblica vs 38,20% Monarchia

  • Torino: 58,25% Repubblica vs 41,75% Monarchia

Al contrario, in due province vinse la Monarchia:

  • Cuneo: 56,15% Monarchia vs 43,85% Repubblica

  • Asti: 50,58% Monarchia vs 49,42% Repubblica

Oltre a Lugnacco, anche Sala Biellese, allora parte della provincia di Novara, si distinse per un voto netto a favore della Repubblica: il 95% dei votanti scelse la nuova forma di governo. Altri comuni con risultati significativi per la Repubblica furono Morsasco (90,07%), Gurro (88,26%) e Scurzolengo (88,16%).

Sul fronte monarchico, Bellino, nel Cuneese, registrò un plebiscito: il 91,88% dei votanti preferì mantenere la monarchia. Nel Cuneese si segnalano anche Montelupo Albese (85,92%) e Murello (85,68%) con percentuali simili. Fuoriescono da questa tendenza anche Rassa nel Vercellese, con l’88,3% di voti monarchici, e Catelrocchero ad Asti con l’83,92%.

Guardando alle principali città capoluogo, Torino, antica capitale sabauda, si schierò per la Repubblica con il 61,41% dei voti, mentre la Monarchia raccolse il 38,59%. Alessandria evidenziò la vittoria più netta per la Repubblica, con il 69,26% dei consensi contro il 30,74% per la Monarchia. La sfida più combattuta si ebbe a Cuneo, dove la Repubblica prevale di poco con il 53,95% contro il 46,05% per la Monarchia.

Altri capoluoghi mostrarono questi risultati:

  • Novara: Repubblica 63,24%, Monarchia 36,76%

  • Vercelli: Repubblica 56,98%, Monarchia 43,02%

  • Asti: Repubblica 56,11%, Monarchia 43,89%

  • Biella (non ancora capoluogo all’epoca): Repubblica 58,67%, Monarchia 41,33%

  • Verbania (all’epoca non capoluogo): Repubblica 63,61%, Monarchia 36,39%

Per chi volesse approfondire, sul sito Eligendo sono disponibili i risultati dettagliati comune per comune per le circoscrizioni Torino-Novara-Vercelli e Cuneo-Alessandria-Asti.

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