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Economia
04 Giugno 2025 - 16:00
Un’altra ferita per l’industria dell’auto italiana. Petronas Lubricants Italy ha annunciato oggi, durante un incontro informativo con i lavoratori, che a fine 2025 perderà la commessa dell’olio motore Selenia destinato ai veicoli Stellantis. Una decisione che mette a rischio oltre 500 lavoratori distribuiti tra gli stabilimenti di Torino, nello specifico di Villastellone (circa 450 dipendenti) e Napoli (circa 70). Questa rappresenta una collaborazione storica, che dura da oltre 112 anni, e che ora verrà interrotta in favore della multinazionale francese Total, secondo quanto riferito dai rappresentanti sindacali.
Dopo l'annuncio non ufficiale dell'azienda, è nata subito una grande preoccupazione da parte dei sindacati, che si preparano allo stato di crisi e alla speranza di un intervento della Regione. A commentare la notizia sono Vito Benevento, segretario organizzativo Uilm Torino, e Giovanni Rao, della segreteria Uilm Campania. I due sindacalisti parlano di una scelta grave da parte di Stellantis, che arriva in un momento già critico per il settore e che andrà a colpire un indotto strategico come quello torinese e campano. «Petronas ha lavoratori dedicati esclusivamente alla commessa Stellantis, che in base a quanto abbiamo appreso sarà destinata ai francesi di Total – dichiarano Benevento e Rao –. Useremo tutti gli strumenti a disposizione per tutelare i lavoratori di Petronas insieme all'indotto, già messo a dura prova dalla politica di fornitura adottata da Stellantis». Ora sperano che le istituzione e il governo, che hanno un tavolo aperto con Stellantis, intervengano prima che la situazione peggiori ulteriormente.
Secondo la Uilm, questa decisione è l’ennesimo segnale di disimpegno da parte di Stellantis nei confronti del tessuto industriale italiano, frutto di “scelte sbagliate dell’ex amministratore delegato” del gruppo automobilistico. I sindacati sperano che tali decisioni possano ancora essere riviste per salvare posti di lavoro e competenze, in un settore già in difficoltà. Il nuovo amministratore delegato Antonio Filosa, però, sembra trasmettere entusiasmo rispetto al suo predecessore: "Non ho dubbi che, a partire dall’entusiasmo e dalla professionalità che ho percepito incontrando i colleghi nelle varie realtà produttive a Mirafiori abbiamo tutte le possibilità di aprire un nuovo capitolo nella storia della nostra azienda", aveva commentato durante la sua visita a sorpresa nello stabilimento di Torino. Il problema principale, secondo i sindacati, rimane sempre legato all'indotto. Anche un'eventuale nuovo modello produttivo porterebbe più operai in fabbrica, togliendoli dalla cassa integrazione, ma l'indotto sarebbe lo stesso. La 500 ibrida smuove un po' le acque a Mirafiori, ma tutti questi modelli verrano venduti veramente?
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