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Il fatto

Rissa a bastonate nella via dell'omicidio: «O ce ne andiamo o ci facciamo giustizia da soli»

La rabbia dei residenti di Barriera di Milano dopo l'ultimo episodio: «Servono le ronde»

Rissa a bastonate nella via dell'omicidio: «O ce ne andiamo o ci facciamo giustizia da soli»

Lì, proprio sotto quelle finestre, è morto Mamoud Diane, il 19enne ivoriano accoltellato al cuore e al collo. Era la notte del 2 maggio e il suo assassino è ancora in libertà. Anche se gli investigatori stanno stringendo il cerchio. Intanto, però, in via Monte Rosa si continua ad avere paura: «L'altra sera c'è stata un'altra rissa, avevano anche dei bastoni - denuncia un residente che ha assistito alla scena e l'ha filmata dalla finestra - Qui non si vive più, o ce ne andiamo o ci facciamo giustizia da soli».

Il torinese, papà di due bambine, chiede di restare anonimo ma sceglie comunque di raccontare cos'è successo intorno alle 23 di giovedì: «Dobbiamo segnalare altrimenti non cambia mai nulla» si sfoga. Poi entra nel merito: «Stavamo rientrando in casa dopo una cena e abbiamo sentito litigare spacciatori e clienti: hanno rotto degli specchietti e si sono presi a pugni e bastonate. Uno ha anche rischiato di finire sotto un'auto, esattamente nello stesso punto dell’omicidio». Tutto sotto gli occhi dei residenti, bambine comprese: «La più piccola è scoppiata a piangere, l'altra è più grande e presto vorrà uscire da sola. Ma come faccio a fidarmi? Io sono cresciuto qui ma, negli ultimi 10-15 anni, la situazione è peggiorata tanto: ora è invivibile, bisognerebbe chiudere i negozi "collegati" agli spacciatori. E non basta il presidio dei militari, perché sposta solo il problema da un'altra parte: servono delle squadre apposite, una sorta di ronda con più potere e possibilità di far davvero paura a quella gente. Altrimenti non se ne uscirà mai».

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