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Torino: il Teatro Comunità torna con arte, fragilità e rivoluzione urbana

Dal 13 giugno al 6 luglio un’edizione speciale tra performance, riflessioni e un laboratorio sulle maschere balinesi

Torino: il Teatro Comunità torna con arte, fragilità e rivoluzione urbana

Foto di repertorio

Il Teatro Comunità in Festival spegne 25 candeline e lo fa con una rassegna che si conferma come punto di incontro tra espressione artistica, rigenerazione urbana e legame con il territorio. Dal 13 giugno al 6 luglio, Torino ospiterà la nuova edizione della manifestazione promossa dall’Associazione Culturale Chorós, sotto il titolo evocativo “Abitare il teatro: paesaggi urbani e architetture del cuore”.

Il festival si aprirà con il convegno “Abitare il Teatro – La Cultura che cura” (13-14 giugno), ospitato nella Sala Consiliare della Circoscrizione 6. Ideato da Maria Grazia Agricola e curato da Marcella Iannuzzi con la collaborazione di Andrea Couvert, l'incontro vedrà la partecipazione di istituzioni culturali di rilievo come Fondazione Pistoletto, Lavanderia a Vapore, Fondazione Cascina Roccafranca, Labsus, Asterlizze, Regione Piemonte e Comune di Torino. La riflessione comune sul teatro come strumento di ascolto e trasformazione culminerà nella performance “Racconti da Marchesa e Parigi. Il Tempio delle Nostre Fragilità”, con Zahira Berrezoug e Giulietta De Bernardi.

Dal 14 giugno, la rassegna prenderà forma presso la Biblioteca Don Milani con una sequenza di spettacoli che affrontano temi di memoria, resistenza e quotidianità. Il primo appuntamento sarà “Le Guerre del Nostro Tempo – voci che non si spengono, racconto per Gaza” (14 giugno), firmato da Maria Grazia Agricola e ispirato al progetto We Are Not Numbers, in ricordo dei giovani palestinesi vittime dei conflitti del 2025. Il 21 giugno andrà in scena “L’Interminabile Illusione” di Giulietta De Bernardi, mentre il 27 sarà la volta di “Abitare il Teatro”, spettacolo simbolo della rassegna.

Il 28 giugno una serata speciale proporrà tre performance consecutive: “Amleto Incolto” (ore 20.30), una rivisitazione popolare del classico shakespeariano, “Tutto per una pietra” (ore 21), e infine “Architetture del cuore” (ore 22), un rito urbano tra arte e poesia.

Spazio anche alla formazione con un laboratorio intensivo dedicato alle maschere balinesi del Topeng, guidato da Duccio Bellugi Vannuccini e Xevi Ribas a partire dal 30 giugno. Aperto a tutti, il percorso offrirà un’immersione nel corpo scenico e nelle radici rituali del teatro orientale.

Per Maria Grazia Agricola, presidente di Chorós, “il teatro è un luogo generativo che non impone ma accoglie. È un processo vivo che si intreccia con le fragilità e le storie di chi abita questi territori”. Così, il Teatro Comunità in Festival festeggia i suoi 25 anni rinnovando la promessa di essere strumento di ascolto, cura e trasformazione.

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