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Il caso
11 Giugno 2025 - 19:23
Telecamere e disco orario contro i furbi della malasosta
Cintura nera della malasosta: su strisce pedonali, aree di carico e scarico, passi carrabili. Insomma, ovunque non sia consentito. I torinesi hanno da anni la nomea di automobilisti indisciplinati e i dati di quest’anno, seppur in lieve decremento, non lo smentiscono.
Ad annunciarli, nell’ultimo Consiglio Comunale di ieri pomeriggio, l’assessore alla Polizia Municipale Marco Porcedda: «168mila le soste irregolari accertate quest’anno su tutto il territorio cittadino da gennaio fino al 7 maggio», rivela. La stima, quindi, facendo una semplice proporzione (da maggio a dicembre) sarebbe di 504mila multe entro fine anno.
Un calo di circa 20mila sanzioni, rispetto alle 524mila del 2024, che corrispondono a circa il 4% in meno delle sanzioni. Ma meglio di niente. Soprattutto se si osserva che dall’incremento del 2023 - in cui le multe erano 546mila -, gli ultimi anni hanno visto una lieve discesa. Inoltre così la media giornaliera di multe si è abbassata da 1.436 a 1.297.
Ma al di là del dato timidamente positivo di quest’anno resta un oggettivo degrado della città secondo il consigliere vicario in quota Forza Italia Domenico Garcea, titolare di un’interpellanza nei confronti di Porcedda. Sicuramente ne è un aspetto importante, perché cronicizzato in diverse aree cittadine - non ultima via Vanchiglia, dove il varco videosorvegliato previsto ad inizio anno non è mai stato reso operativo proprio “a causa” della sosta in doppia fila lungo l’asse viario - ed è un tema su cui da tempo si cerca di battere il ferro. Tanto che «spesso e volentieri si accusa l’Amministrazione di “volerci fare cassa”», dice Porcedda. Ma c’è di più.
«Il degrado urbano che affligge Torino non è una cosa soggettiva, è proprio un dato di fatto», denuncia Garcea. Sono molte altre le piaghe che affliggono la città. «Per esempio la microcriminalità: tante le aree lasciate a loro stesse. Servono azioni immediate, controlli capillari e soprattutto un cambio di visione», attacca Garcea.
In particolare Garcea affonda il colpo sull’organizzazione “dei grandi eventi”, favoriti alla gestione ordinaria della città, «che appare abbandonata», dice. Una “colpa” parzialmente confermata da Porcedda, che ammette la necessità di un miglioramento, avviato dallo scorso anno.
«E’ nata una cabina di regia finalizzata a coordinare le attività manutentive e abbiamo avviato una nuova procedura d’appalto, in esecuzione dallo scorso 5 maggio, valida fino a fine 2027, che ha suddiviso la città in otto lotti di manutenzione», replica l’assessore.
«Governare non è solo grandi eventi ma garantire decoro. Se questa Amministrazione non è in grado di farlo lo ammetta», chiosa Garcea.
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