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La polemica

Blackout, il sindaco attacca Iren: "Non parli di imprevisti. Si assuma le proprie responsabilità"

Le comunicazioni di Lo Russo in Sala Rossa: i manager della partecipata finiscono nel mirino

Sindaco Stefano Lo Russo

Sindaco Stefano Lo Russo

A pochi minuti dalla chiusura della riunione con i vertici di Iren e Ireti il primo cittadino fa il punto... e punta il dito su Iren.

«La situazione è inaccettabile, perché di imprevisto non c'era proprio nulla. Ci sono delle responsabilità da individuare senza sconto alcuno». Così ha tuonato il sindaco questo pomeriggio sul blackout che lo scorso fine settimana ha lasciato all'oscuro circa 10mila utenze in centro città. «Questo mi preoccupa anche - da poco - da primo azionista di Iren», aggiunge.

Il sindaco, così, attacca Iren senza mezzi termini: «Ci si faccia carico sia del mancato investimento che della gestione dell'emergenza estiva», dice. Perché «se basta che la temperatura superi i 35° i giunti si fondono, vuol dire che c'è un problema», afferma. Quel che chiede - anzi, "demanda", visti i toni - Lo Russo è il 25% in più di personale di emergenza e l'individuazione delle responsabilità di quanto è avvenuto.

Il ritardo nella manutenzione straordinaria, sommato al sovraccarico e temperature elevate: la tempesta perfetta.

In totale si è trattato di 39 guasti - 25 il sabato e 14 la domenica - che hanno lasciato ascensori bloccati, condizionatori e freezer spenti, in un week-end turistico per la città.

«Tra lo scorso sabato e domenica, coinvolte circa 67mila forniture, e 180mila persone - riferisce il sindaco -. Mentre tra domenica e lunedì 60mila, e 200mila persone, che hanno tenuto il centro all'oscuro fino a 9 ore (2.500 i casi in cui per via della complessità di intervento - tre guasti concatenati - si è dovuto attendere ancora di più, ndr). Non esiste al mondo che Torino si trovi in queste condizioni: con la messa a rischio dell'incolumità delle persone. Non ci sono attenuanti».

Ergo, su programma degli investimenti necessaria la revisione. «Sono sicuro mi abbiano ben compreso», conclude il sindaco, riferendosi agli ad della holding.

Da parte dell'opposizione - Lega e FdI - spunta la richiesta di un fondo ristoro per chi ha subito il blackout. «Chiediamo ad Iren che destini una somma congrua per risarcire commercianti ed utenze vittime», così i consiglieri Ferrante De Benedictis (FdI) e Giuseppe Catizone (Lega). Richiesta che condivide anche capogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao: «La Città ha il dovere di farsi valere con Iren».

«La prima volta che il sindaco è così deciso. Aspettiamo, però, di capire cosa farà nelle prossime ore affinché situazioni emergenziali simili non si verifichino più, perché mettono in ginocchio la quotidianità di troppi cittadini», aggiunge la capogruppo FI Federica Scanderebech.

«Il sindaco se l'è presa con Iren, facendo il solito scaricabarile», attacca il capogruppo M5S Andrea Russi. «Sorpreso e perplesso per l'attacco diretto ad Iren» il vicepresidente vicario Domenico Garcea (FI).

"Dai suoi" - il Pd - il sindaco riceve, invece, comprensibilmente più apprezzamento. «Raccogliamo con favore la volontà del sindaco di volere intervenire tempestivamente per quanto di sua competenza», così il consigliere Simone Tosto.

Nel frattempo arriva una prima nota Iren: «Nello scorso fine settimana si è raggiunto un picco di prelievo di potenza per la rete cittadina di 356 MW (alle ore 21:00 di domenica 15/06) a fronte di picchi, nella medesima settimana, di 275 MW nel 2024 e 250 MW nel 2023. Al di là del programma di rafforzamento degli investimenti degli ultimi 3 anni (circa 150 mln di euro) e dei previsti nel triennio 2026-2028 (circa 300 mln di euro) sulla rete elettrica di Torino, per far fronte all'emergenza, come previsto dal Piano Estate, sono state nelle scorse settimane rafforzate le squadre tecniche di Ireti per le riparazioni, incluse quelle dei fornitori, ed è stato rafforzato anche il presidio nella sala telecontrollo, fanno sapere.

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