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IL FATTO
19 Giugno 2025 - 15:43
Nuovo sviluppo nel procedimento giudiziario per la tragedia della funivia del Mottarone, costata la vita a 14 persone il 23 maggio 2021. La procura di Verbania ha accolto l’ordinanza del giudice per l’udienza preliminare Gianni Macchioni e ha proceduto alla riformulazione dei capi d’imputazione. Tra le modifiche principali, l’esclusione dell’ipotesi di reato di attentato alla sicurezza dei trasporti aggravato dal disastro. La decisione arriva dopo che lo stesso gup, nei giorni scorsi, aveva ordinato una revisione degli addebiti, ritenendo non sufficientemente chiara la doppia contestazione – dolosa e colposa – avanzata dai pubblici ministeri per il reato in questione. Una situazione già verificatasi in passato, con una precedente udienza preliminare durata nove mesi e conclusasi anch’essa con la restituzione del fascicolo alla procura. L’udienza, inizialmente prevista per questi giorni, è stata rinviata al 18 settembre, data in cui il giudice valuterà i nuovi capi d’imputazione. Nel frattempo, tra i familiari delle vittime cresce l’inquietudine. Vincenza Minutella, madre di Silvia Malnati – una delle vittime dell’incidente – ha espresso il proprio dolore e la preoccupazione per il futuro del processo: “La paura della prescrizione è la più grande, ma anche che vengano tolti altri capi d’imputazione. Vedere gli imputati fuori, come sono stati per quattro anni, mentre noi abbiamo solo aspettato, fa male”. La donna ha inoltre criticato la gestione del procedimento: “Mi aspettavo qualcosa di più rapido. Il giudice precedente mi è sembrato troppo remissivo. Ora mi aspetto delle certezze, senza rinvii ulteriori”. E ha poi concluso: “Perdere una figlia a 26 anni, tre mesi dopo la laurea, è devastante. Stava iniziando una nuova vita. Nonostante io abbia un altro figlio, il futuro si è spento con lei”.
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