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IL CASO

Monopattini, 8 morti e 350 feriti in pochi mesi. L’emergenza in strada

Sfrecciano sulle strade e vengono abbandonati sui marciapiedi. C’è chi li definisce mezzi smart: ma i dati...

Monopattini, 8 morti e 350 feriti in pochi mesi. L’emergenza in strada

L’ennesimo incidente, stavolta mortale, che riguarda un monopattino si è consumato in via Breglio poche ore fa. La vittima è un ragazzo di appena 15 anni, Francesco Araco, il terzo morto in città nel 2025 a causa di un sinistro in monopattino. Francesco sognava di fare il pizzaiolo, amava la musica di Fabri Fibra, giocava a calcio. Prima di uscire ha detto alla madre, Jenny: "mi raccomando, riposati". E adesso, Francesco è il terzo nome di una lista nera. ll terzo morto in monopattino negli ultimi sei mesi a Torino. Un dato che, unito agli 8 decessi totali in Piemonte da inizio anno, conferma un trend sempre più preoccupante.

FRANCESC ARAUCO


Sfrecciano ovunque: in strada, sulle piste ciclabili e spesso anche sui marciapiedi, dove non potrebbero circolare, seppur la normativa li equipari alle biciclette. Dividono l’opinione pubblica: tra chi li considera mezzi ecologici ed efficienti e chi, esasperato, li vorrebbe sparire dalle città. «E tutta la notte sentiamo il rumore del monopattino che bippa», racconta un residente al piano terra, costretto a conviverci anche sotto casa. È vero che inquinano meno e aiutano a muoversi nel traffico, ma a quale prezzo? I dati del Comune di Torino parlano chiaro: nel 2024 la Polizia Locale ha rilevato 296 incidenti con monopattini coinvolti. Fino al 31 maggio 2025 se ne contano già 109. La media si mantiene oltre 20 sinistri al mese, cioè più di due ogni tre giorni.


Quello che allarma è il numero dei feriti: 351 tra 2024 e 2025, un dato vicino a un rapporto 1 a 1. A differenza dei tamponamenti tra auto, spesso privi di conseguenze fisiche, ogni incidente in monopattino lascia il segno su chi lo guida.
«L’1,7% dei decessi stradali vede coinvolti monopattini», sottolinea il dottor Paolo Narcisi, dirigente del reparto Anestesia e Rianimazione del CTO e medico del 118.

«A velocità di circa 25 km/h, una caduta può causare fratture craniche gravi. Il casco è fondamentale», avverte. Narcisi distingue tra monopattini in sharing, che hanno tassi di incidentalità inferiori grazie ai limiti di velocità e all’esperienza degli utenti, e quelli privati, che rappresentano invece un rischio maggiore. A livello nazionale, si registra un incremento del 77,8% degli incidenti mortali. Lo sa bene Carlo, 26 anni, caduto il 26 novembre 2024 in zona Crocetta, a Torino, mentre guidava un monopattino a noleggio. Non era la prima volta che lo usava. Ha perso il controllo e, cadendo in avanti, ha scaricato 80 chili di peso sul ginocchio, battendolo sull’asfalto. L’ospedale non ha subito individuato il problema: solo dopo una risonanza è emerso che si trattava di crociato anteriore rotto. Operato, è rimasto fuori dai giochi per mesi. Un incidente che ha inciso profondamente sulla sua quotidianità. «Spesso le piste ciclabili non sono il massimo, se sono bagnate o se sotto hanno le radici degli alberi», racconta. E conclude: «Il monopattino non lo riprenderei. Nemmeno domani. È un mezzo comodo, ma il trauma è stato tanto».

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